
Lexus RZ, la prova del suv elettrico che si guida con una cloche e il cambio manuale
Lexus RZ, la 550e F-Sport si distingue fuori e dentro
La RZ top di gamma si riconosce per l’outfit con stilemi caratterizzanti. In particolare, gli scudi paraurti di disegno specifico con prese d’aria integrate in quello anteriore, i deviatori che indirizzano i flussi sulle fiancate, lo spoiler sotto al lunotto, il diffusore posteriore, i cerchi da 20” e alcuni cromatismi particolari. Nell’abitacolo l’unica esclusività proposta dalla 550e F-Sport è il volante “a farfalla”, poiché l’aggiornamento di questo modello non ha modificato l’arredamento di stile convenzionale dell’abitacolo limitandosi a introdurre solo nuovi rivestimenti e inediti abbinamenti cromatici che assieme alla luminosità che porta in dote il nuovo tetto panoramico, che consente di regolare il livello di oscuramento, rendono l’ambiente più ospitale. La digitalizzazione poggia sempre sul piccolo cockpit da 7” che la forma del nuovo “volante” rende sempre ben visibile, sull’head up display da 10” e sullo schermo da 14” dell’infotainment, che adesso integra un navigatore con la pianificazione della rotta sia per ottimizzare il consumo sia per individuare i punti di ricarica lungo il tragitto. Razionalmente, disseminati sulla plancia e sulla consolle centrale ci sono molti interruttori fisici, compreso quello per innestare il cambio virtuale che si gestisce con i paddle che, così, abbandonano la funzione di settare i livelli del recupero dell’energia nei rallentamenti.
Lexus RZ, la 550e cambia il modo di guidare
Capace di toccare i 180 all’ora e i 100 orari in 4”4, dal posto guida la F-Sport trasmette la sua personalità con la cloche di stampo aeronautico che sostituisce il volante ispirata dal fatto che per sterzare a qualsiasi velocità bastano rotazioni di pochi gradi e il tasto sulla consolle centrale per innestare il cambio virtuale. Dal lato pratico, lo steer-by-wire impone assuefazione per potere essere utilizzato in maniera corretta e vantaggiosa per il comportamento poiché tra un fine corsa e l’altro la rotazione del volante arriva a 200°. In pratica, la metà di quella di uno sterzo convenzionale. Quindi, a qualsiasi velocità così come nelle manovre e in ogni tipo di curva richiede movimenti molto inferiori rispetto a uno sterzo convenzionale.
Fonte: Il Sole 24 Ore