L’impasse sui dazi pesa ancora sulle Borse Ue. Milano chiude piatta, vola Iveco (+8%) su rumors cessione

L’impasse sui dazi pesa ancora sulle Borse Ue. Milano chiude piatta, vola Iveco (+8%) su rumors cessione

(Il Sole 24 Ore Radiocor) – L’immobilismo delle trattative sui dazi tra Usa e Ue tiene sotto scacco le Borse europee, che chiudono in calo la seduta. Per la Commissione europea, i negoziati con Washington rimangono una priorità fino alla scadenza del primo agosto, ma nel caso di una mancata intesa «le contromisure sono sul tavolo», ha ribadito oggi il portavoce Olof Gill. Oltreoceano, il segretario al Tesoro statunitense, Scott Bessent, in un’intervista a Fox News ha sottolineato che la scadenza è chiara e che «c’è il rischio che i dazi si ritorcano contro di noi, ma abbiamo una possibilità al tavolo delle trattative. Annunceremo una serie di accordi commerciali nei prossimi giorni».

Intanto, occhi anche sulla politica monetaria, in attesa della Bce giovedì (che dovrebbe mantenere i tassi fermi) e della Fed il 30 luglio, mentre si accentua lo scontro tra il presidente Trump e il numero uno della banca centrale americana, Jerome Powell, che resiste alle pressioni del tycoon su un taglio del costo del denaro, mentre Bessent prova a gettare acqua sul fuoco: «Nulla mi fa pensare che Powell dovrebbe dimettersi ora». In questo contesto incerto, il FTSE MIB di Milano riagguanta la parità grazie al rally di Iveco (+7,78%). In calo a fine seduta anche il CAC 40 di Parigi e il DAX 30 a Francoforte.

Wall Street debole, focus su trimestrali e dazi

Viaggia debole Wall Street, con il Nasdaq in calo dopo i nuovi record registrati alla vigilia. Deboli anche S&P e Dow Jones. L’attenzione degli investitori è puntata da un lato sugli sviluppi commerciali, dall’altro sulla stagione delle trimestrali. Il titolo di Lockheed Martin, colosso aerospaziale e della difesa, è in calo dopo che i ricavi dell’azienda per il secondo trimestre hanno deluso le stime degli analisti. Andamento analogo per il titolo di Philip Morris, dopo che i ricavi dell’azienda di tabacco hanno deluso le aspettative. Vendite anche su Coca-Cola , nonostante gli ultimi risultati trimestrali dell’azienda abbiano superato le stime: nel secondo trimestre, la società ha guadagnato 87 centesimi per azione su un fatturato di 12,62 miliardi di dollari, l’azienda ha anche leggermente rivisto al rialzo le sue previsioni per l’intero anno, ma ha registrato un calo dell’1% nei volumi unitari globali. Giù anche il titolo di General Motors, nonostante la casa automobilistica abbia pubblicato risultati del secondo trimestre superiori alle aspettative: l’azienda ha registrato un utile rettificato di 2,53 dollari per azione su un fatturato di 47,12 miliardi di dollari, contro attese per 2,44 dollari per azione su un fatturato di 46,28 miliardi di dollari.

A Piazza Affari strappa Iveco, ancora giù Stellantis

A Piazza Affari, corre sul finale di seduta Iveco Group sempre in scia alle indiscrezioni secondo cui l’accordo con l’indiana Tata Motors per la cessione della quota di controllo di Exor sarebbe già pronto e il governo italiano ne sarebbe già al corrente. Sale anche Poste Italiane dopo la pubblicazione dei conti che nel primo semestre vedono ricavi in crescita del 5% e rivede al rialzo le guidance per l’intero anno. Acquisiti su Enel che beneficia della decisione di Jefferies di alzare il target price da 8,6 a 9,5 euro. Acquisti sui titoli bancari, in particolare su Unicredit che ha riunito il Cda per i conti e su Banco Bpm. Intanto, la Consob ha deliberato di sospendere l’offerta di scambio di Piazza Gae Aulenti su Piazza Meda per 30 giorni. Secondo la Commissione, infatti, dopo la sentenza del Tar e la lettera dell’Ue «c’è incertezza, gli azionisti non possono valutare l’ops su Bpm». Debole Stmicroelectronics che risente dello scivolone di Nxp dopo i conti. In fondo Ferrari, Stellantis e Prysmian. Fuori dal paniere principale acquisti su Avio in scia alla firma di ordini per 60 milioni di euro nell’ambito di un contratto quadro con Mbda in Francia.

Fonte: Il Sole 24 Ore