L’ingegneria italiana vola nel mondo: +12% di fatturato e più società nei mercati globali

L’ingegneria italiana vola nel mondo: +12% di fatturato e più società nei mercati globali

Cresce e si consolida la presenza dell’ingegneria e dell’architettura italiane nel mondo. Il Rapporto Estero Oice-Cer 2025, presentato il 27 ottobre a Villa Madama, fotografa un settore in piena trasformazione: nel 2025 è atteso un incremento del 12% del fatturato estero rispetto al 2024, dopo un +8% nell’ultimo anno. Esulta Oice, l’associazione che riunisce le organizzazioni di ingegneria, architettura e consulenza tecnico-economica, davanti ai numeri che confermano una tendenza ormai decennale: “Il nostro Paese ha continuato ad investire all’estero – ha detto il presidente Giorgio Lupoi -. Abbiamo fatto un grande lavoro politico stiamo spingendo sui Balcani e lavorando sull’Ucraina”. “È la prova – ha aggiunto Barbara Cimmino, vicepresidente per l’Export e l’Attrazione degli Investimenti di Confindustria – che il nostro Paese non esporta solo beni e servizi, ma anche competenze, cultura tecnica e visione. Il successo delle imprese italiane all’estero è il frutto di una diplomazia economica efficace e della sinergia tra pubblico e privato, come dimostrano le recenti missioni imprenditoriali in India, Messico, Vietnam e Corea”.

La tendenza

“Il fatturato estero 2024 (+8% rispetto al 2023) delle società di ingegneria ed architettura italiane pesa per quasi il 30% del fatturato complessivo prodotto (quasi 5 miliardi di euro)”, spiega il dossier. E ancora: “La proiezione complessiva del 2025 vede il fatturato estero in crescita di circa il 12% rispetto a quello prodotto nel 2024 fuori dai confini nazionali. Guardando agli ultimi undici anni, la quota internazionale fa registrare un +152% nonostante le flessioni del periodo del Covid (dato 2021). La crescita dell’ultimo triennio (2022-2025) è più forte di quella del periodo 2014-2020”.

I nuovi confini dell’ingegneria

Ma torniamo al rapporto. La trasformazione. spiega il dossier, è guidata da tre vettori principali: la transizione climatica, il ritorno dell’energia nucleare e la digitalizzazione. Il cambiamento climatico spinge verso progetti resilienti – impianti per il riuso delle acque, infrastrutture adattive, materiali a basso impatto -mentre la sostenibilità e il benessere delle persone diventano la bussola del settore. Parallelamente, la rinascita del nucleare – con nuovi impianti o riattivazioni in chiave di sovranità energetica – e la diffusione dell’intelligenza artificiale nei processi di progettazione, procurement e gestione segnano la frontiera tecnologica. Accanto, cresce l’approccio “community-centric”, che privilegia inclusione, rispetto delle culture locali e trasferimento di competenze nei contesti più fragili.

Italia in terza posizione nel mondo

Nelle classifiche Enr 2025 delle Top225 International Design Firms, l’Italia figura terza al mondo per numero di società operanti all’estero – dodici tra le prime 225 – dietro soltanto a Stati Uniti e Cina. Tra i Paesi europei, è seconda in Africa e seconda in Medio Oriente, subito dopo la Francia, aree dove la crescita ha toccato rispettivamente il +9% e il +30% nel 2024. Le prime 225 aziende mondiali del settore hanno aumentato i ricavi del 30% in Medio Oriente, dell’11% negli Stati Uniti e del 9% in Africa, con il Golfo in testa per dinamismo: in tre anni i ricavi dell’area sono quasi raddoppiati rispetto al 2021.

Fonte: Il Sole 24 Ore