L’intelligenza artificiale conquista l’ufficio: boom nell’uso quotidiano

L’intelligenza artificiale conquista l’ufficio: boom nell’uso quotidiano

Fino a pochi anni fa, se qualcuno ci avesse detto che un assistente digitale ci avrebbe aiutato a scrivere email, analizzare dati o generare idee creative, avremmo pensato a uno scenario da film di fantascienza. E invece oggi è la nuova normalità: milioni di impiegati lavorano ogni giorno fianco a fianco con algoritmi sempre più sofisticati grazie all’intelligenza artificiale generativa.

Un fenomeno che ha assunto proporzioni sorprendenti. Secondo il nuovo Workforce Index di Slack, l’adozione quotidiana dell’AI tra i lavoratori è aumentata del 233% in appena sei mesi. Un’accelerazione che sta trasformando il modo in cui lavoriamo – e soprattutto il modo in cui percepiamo la relazione tra esseri umani e tecnologia nei contesti professionali.

I numeri di una rivoluzione silenziosa

L’indagine, condotta su oltre 5.000 lavoratori in Australia, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti, racconta una trasformazione epocale: dal novembre 2024, l’adozione dell’AI tra i lavoratori è cresciuta del 50%, il 40% ha lavorato con un agente AI e il 23% ha delegato all’AI alcuni compiti specifici. Chi integra l’AI quotidianamente è il 64% più produttivo e l’81% più soddisfatto rispetto ai colleghi che non la usano. Ma c’è di più: il 96% degli intervistati ha utilizzato l’AI per svolgere attività per cui non possedeva le competenze necessarie, segno che l’intelligenza artificiale sta agendo da moltiplicatore di capacità e acceleratore di crescita professionale, permettendo ai lavoratori di spingersi oltre i limiti delle proprie competenze.

“La rapida adozione dell’AI sta trasformando radicalmente il mondo del lavoro”, spiega Denise Dresser, CEO della piattaforma Slack. “L’accresciuta familiarità e fiducia dei lavoratori nell’AI offre alle aziende un’opportunità tangibile per incrementare produttività e innovazione, rendendo al contempo il personale più sicuro e soddisfatto”.

Fonte: Il Sole 24 Ore