L’intelligenza artificiale di ChatGPT debutta nei viaggi: Expedia la sperimenta

Lo scenario è agli albori, ma presto si arriverà a un’intelligenza artificiale capace di fornirci informazioni dettagliate sulle mete da visitare e di occuparsi dell’intero processo di pianificazione di un viaggio: dalla prenotazione dei voli all’albergo, prenotando ristoranti, esperienze turistiche e, perché no, anche di pagare.

È quello che accadrà in un futuro prossimo e che Expedia, il gigante delle prenotazioni, ha iniziato a sperimentare con l’integrazione nella sua app di ChatGPT: un test per vedere come gli utenti interagiscono con la possibilità di utilizzare l’intelligenza artificiale generativa quando si tratta di pianificare viaggi.

Un tool implementato anche su Kayak, che fa parte dell’ecosistema di Booking.com, di proprietà del gruppo Expedia, che mira a migliorare e velocizzare l’esperienza di prenotazione personalizzandola. Il chatbot, disponibile in inglese su iOS, non solo può dare consigli su dove andare e dove alloggiare, ma anche cosa vedere e cosa fare, in un’ottica di esperienza a 360° per qualunque destinazione, che sia una città o una località turistica.

Rispetto ai “vecchi” Bot, l’intelligenza artificiale offre un’esperienza decisamente differente. L’utilizzo dei software di risposta automatica non è mai realmente entrato nelle abitudini, mentre le promesse di ChatGpt sono decisamente differenti. Infatti è possibile chiedere confronti e chiarimenti sulle destinazioni, dettagli sui voli e sulle sistemazioni, oltre ovviamente alle possibili esperienze da fare in viaggio.

Le differenze tra Expedia e Kayak sono legate alla diversa destinazione dei due portali: il plugin ChatGPT di Kayak offre ai consumatori interazioni più colloquiali con il suo motore di ricerca, mentre il plugin di Expedia consente agli utenti di prenotare voli, alloggi ed esperienze direttamente attraverso la piattaforma. Ragionevole presumere che, dopo la sperimentazione del plugin pilota, altri prodotti del gruppo adotteranno una tecnologia simile.

Fonte: Il Sole 24 Ore