«L’intelligenza artificiale è la nuova frontiera dei videogiochi e i PC portatili sono il futuro»
Il settore del gaming è tra quelli che più hanno beneficiato dell’accelerazione tecnologica degli ultimi anni. Lenovo è uno dei marchi che meglio ha interpretato questa trasformazione, continuando a spingere sull’innovazione con soluzioni sempre più raffinate ed efficienti. L’occasione per approfondire la visione del gruppo è arrivata all’Innovation World di Berlino, dove sono state svelate le ultime novità del marchio.
Protagonista assoluta la nuova Legion Go Gen 2, console portatile di seconda generazione pensata come parte di un ecosistema che integra PC, cloud e intelligenza artificiale. Un dispositivo modulare, capace di adattarsi a esigenze e stili di gioco diversi, che incarna la strategia di Lenovo: offrire ai gamer libertà di scelta e continuità tra piattaforme. A raccontarci questa visione è Volker During, VP & GM del PC Gaming Business di Lenovo, che sottolinea come la convergenza tra AI, cloud e hardware tradizionale stia già ridisegnando il futuro del gaming.
L’AI: la tecnologia dirompente del prossimo decennio
Il mantra dell’AI come catalizzatore di cambiamento non risparmia il gaming. «L’AI è già protagonista nell’industria videoludica su più fronti», ci spiega il manager. Dallo sviluppo dei giochi, dove automatizza i processi ripetitivi liberando tempo e risorse per concentrarsi sulla creazione di contenuti e sull’ottimizzazione dei giochi, fino al lato hardware, con l’AI che oggi viene impiegata nella generazione dei frame, aumentando significativamente il framerate e migliorando l’esperienza di gioco, sia nei titoli FPS competitivi che nei giochi narrativi.
Ma l’AI è anche uno strumento per arricchire l’esperienza dei giocatori. «Il Legion Space integra strumenti potenziati dall’AI, come Game Clip Master, che sfrutta l’AI generativa per trasformare ore di gameplay in contenuti brevi e personalizzabili per i social, e Game Companion, un avatar che reagisce al gameplay offrendo supporto in tempo reale».
Un’interazione tra gamer e AI che, precisa During, è solo agli inizi: «Sono convinto che assisteremo a trasformazioni ancora più profonde nei prossimi anni», aggiunge During, lasciando intendere che l’AI diventerà sempre più un compagno di giochi, non solo un assistente.
Fonte: Il Sole 24 Ore