L’ora dei Bloquons Tout in Francia, ma non sono i nuovi Gilet Gialli. L’Italia si blinda: «Noi stabili»
Le aggravanti: conti pubblici sottosopra e instabilità
A differenza di quanto avvenuto ai tempi dei Gilet Gialli, dunque, la Francia attuale sconta un quadro di conti pubblici molto più preoccupante (anche per la Bce e le agenzie di rating, con i mercati preoccupati della sostenibilità del debito), seppur mitigato dall’assenza di squilibri strutturali nella bilancia dei pagamenti, e soprattutto un’instabilità istituzionale notevole, perché l’epoca Macron inaugurata nel 2024 è stata da subito esposta al vento di compromessi fragili. Per questo gli occhi sono puntati sia sul nuovo meeting della Banca centrale europea in programma giovedì 11 settembre (e sulle parole di Christine Lagarde che sicuramente sarà interrogata sul caos francese) sia sul verdetto atteso venerdì su Parigi di Fitch Ratings, che ha un outlook negativo sul Paese.
I timori di contagio economico e sociale
Anche in Italia le preoccupazioni riguardano il contagio lungo il doppio binario dell’economia e del subbuglio sociale. Aleggia lo spettro di una nuova crisi del debito, proprio mentre i Governi sono chiamati ad aumentare le spese per difesa e sicurezza (le tensioni sulle mozioni anti-armi delle opposizioni in Aula alla Camera il 10 settembre già dimostrano come nella maggioranza si cammini sulle uova) e mentre serpeggiano le preoccupazioni sulla sostenibilità del modello di welfare europeo. La nebulosità degli organizzatori del movimento Bloquons Tout non aiuta. Retailleau segnala come l’appello a “Tout bloquer”, circolato come tam tam sui social a partire da Telegram, «sia stato ripreso dalla galassia dell’ultrasinistra e dell’estrema sinistra che incitano a iniziative piuttosto radicali». Se gli insoumis di Melenchon sono stati invitati a mettersi a disposizione, il resto della sinistra non pare però così compatta.
I sospetti di fiancheggiatori anti-Ue e filo-russi
E c’è anche chi, tra gli osservatori francesi, mette in guardia contro i fiancheggiatori nel mondo cospirazionista e dell’estrema destra. Come il collettivo Les Essentiels France, che sostiene l’uscita della Francia dall’Ue e contesta il supporto militare all’Ucraina. Si torna alla paura delle paure: che potenze straniere possano soffiare sul fuoco delle agitazioni. Con un solo obiettivo: la destabilizzazione in Europa. Non sono passate inosservate le parole di stamane di Viaceslav Volodyn, presidente della Duma e fedelissimo di Vladimir Putin: «La Francia è stanca degli otto anni di vergogna del suo presidente Macron. Il problema è lui».
Il meloniano Procaccini (Ecr): elezioni in Francia il prima possibile
Per ora dall’Italia non si intravedono sostenitori dei Bloquons Tout. Ma nella maggioranza la freddezza verso Macron è notevole. «Riteniamo che le elezioni in Francia debbano tenersi il prima possibile per consentire ai francesi di decidere liberamente sul futuro governo in merito allo Stato dell’Unione», afferma il copresidente del gruppo Ecr, Nicola Procaccini, in un briefing con la stampa a Strasburgo. Tace per ora Salvini, reduce però dall’incidente diplomatico con Macron che aveva invitato a “tacher al tram” sulla proposta di inviare truppe in Ucraina: i rapporti con il presidente francese non sono mai stati idilliaci.
Dalla maggioranza in Italia elogio della stabilità
Il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, vede la situazione «complicata» e il voto probabile, ed elogia la “via italiana”: «A fronte di ciò che succede in Francia posso dire una cosa: l’Italia ha un governo di legislatura, che durerà cinque anni e da tre è in carica, ha i conti in regola, ha attrattività di investimenti internazionali, titoli pubblici che vengono ricercati su tutti i mercati, uno spread che è sceso ai livelli più bassi, 80 punti, l’inflazione all’1,6%, si può fare di più e di meglio, ma oggi noi siamo un Paese di riferimento». Anche Maurizio Lupi, da Noi Moderati, si dice convinto che «la crisi di governo in Francia, con le sue ricadute sull’economia transalpina e le possibili ripercussioni sull’Europa, testimonia quanto sia fondamentale la stabilità politica che il Governo di centrodestra sta garantendo all’Italia, nell’interesse dei cittadini, delle famiglie e delle imprese».
Fonte: Il Sole 24 Ore