Lufthansa tratta con Roma per salire al 90% di Ita Airways
L’integrazione tra il gruppo Lufthansa e Ita Airways va avanti, con il prossimo step previsto a giugno per salire fino al 90% nel capitale della compagnia italiana da parte del vettore tedesco. In questi giorni, il ceo di Lufthansa, Carsten Spohr ha incontrato a Roma il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti per definire la strategia dal momento che «è sempre stata nostra intenzione arrivare al 100%», ha confermato Spohr in questa intervista a Il Sole 24 Ore. «Il prossimo passo che dobbiamo compiere, con il supporto del Governo italiano a Washington, è l’approvazione della joint venture per il Nord Atlantico (con United Airlines e Canada, ndr) da parte delle autorità americane. Questo è un requisito importante per andare avanti. In generale, penso che per creare sinergie, preferirei accelerare piuttosto che rallentare l’acquisizione, ma senza l’approvazione dell’Antitrust americana, ovviamente l’integrazione non è possibile». Il messaggio dell’alleato tedesco è chiaro: c’è bisogno del sostegno del Governo italiano per garantire l’approvazione del dossier che è già stato depositato negli Usa a fine settembre.
La scommessa americana
Per Ita Airways è essenziale avere un partner solido come United sul mercato Usa, dal momento che opera da sola da quando la compagnia italiana ha interrotto la collaborazione con Delta Air Lines: bisogna affrontare la concorrenza americana in un momento in cui il mercato, specialmente dall’estero verso l’Italia, è ancora forte. La scommessa è che arrivi la risposta americana entro giugno per sfruttare la finestra prevista dal contratto di integrazione, firmato tra Lufthansa e il governo italiano, per salire al 90% dall’attuale 41% e garantire al MEF un esborso di 325 milioni di euro. L’ulteriore 10% resterà in capo al ministero dell’Economia. Quando arriverà l’approvazione da parte delle autorità statunitensi, Ita Airways pensa già di suggellare questo importante step con un nuovo collegamento verso Houston da Roma Fiumicino.
«La tempistica della mia visita di oggi (ieri per chi legge,ndr) non è casuale. Siamo esattamente a metà strada nel processo di integrazione, ci siamo posti come obiettivo 18 mesi, l’integrazione più rapida nella storia del gruppo Lufthansa. Penso che siamo sulla buona strada. Finora abbiamo raggiunto tutti i traguardi: dai voli in code sharing, all’accesso alle lounge, ai programmi di fidelizzazione. Quindi siamo sulla buona strada». L’ultima collaborazione, in ordine di tempo, è rappresentata dal volo London Heathrow – Roma Fiumicino i cui slot sono stati ceduti da Lufthansa a Ita Airways che si va ad aggiungere ai collegamenti con lo scalo londinese il London City Airport, ancora raggiungibile da Milano Linate. «Se ITA cresce secondo il suo piano industriale, il 2027 sarà il primo anno di completa integrazione e la compagnia italiana sarà al centro degli obiettivi di redditività del Gruppo Lufthansa».
Ita, chiusura in pareggio in termini di EBIT
L’Italia continua ad essere un mercato dinamico e nei primi nove mesi ha visto crescere il traffico del 4,7% sostenuto soprattutto da quello internazionale (+7,1 per cento). La scarsità di aerei nelle flotte delle compagnie aeree di tutto il mondo ha fatto aumentare le tariffe. «Il mercato è dinamico, ma al momento siamo piuttosto limitati per motivi di capacità a causa dei problemi ai motori della Pratt & Whitney – spiega Joerg Eberhart, ceo di Ita Airways – . Abbiamo una media mensile di 18 velivoli a corto raggio fermi a terra, dagli Airbus 320neo, 321neo oltre agli A220. Questo è il motivo per cui Ita non sta beneficiando appieno di questo sviluppo. L’aumento delle tariffe aiuta e siamo abbastanza soddisfatti in termini di redditività». Nei primi 10 mesi, il vettore italiano ha registrato un fatturato in crescita del 2,7% a 2,4 miliardi di euro, con 14 milioni di passeggeri in calo del 7% a causa della capacità inferiore da impiegare sul mercato. «Pensiamo di chiudere l’anno con una crescita del fatturato del 2% rispetto allo scorso anno e con un sostanziale pareggio di bilancio a livello di EBIT», aggiunge Eberhart. Sull’indebitamento netto pari a 1,7 miliardi di euro, in miglioramento di 700 milioni rispetto al 31 dicembre dello scorso anno, pesa il costo del leasing degli aerei. Nonostante le difficoltà dovute agli aerei a terra, secondo il manager Ita Airways è sulla traettoria per raggiungere il break even entro quest’anno in attesa che le sinergie con Lufthansa entrino a pieno regime nel 2027.
Piano industriale aggressivo
Il Piano industriale 2026-2030 prevede l’ingresso di un aeromobile di lungo raggio all’anno a partire dal 2026 e la progressiva sostituzione di aeromobili di vecchia generazione fino ad arrivare al 2030 quando la flotta (attualmente di 101 aerei) sarà quasi tutta di nuova generazione, con consumi di carburante in media del 20-25% in meno. Con questa flotta a disposizione, nella stagione invernale, Ita Airways opererà 53 destinazioni, di cui 16 domestiche, 21 internazionali e 16 intercontinentali, tra cui il nuovo collegamento Roma Fiumicino Mauritius e con 46 accordi di code sharing. «Certo, i nostri team non possono fare miracoli dall’oggi al domani – commenta il ceo di Ita -. Dobbiamo risolvere i problemi di manutenzione. Dobbiamo procurarci altri aerei. Dobbiamo ottenere l’approvazione antitrust dagli Stati Uniti. Quindi siamo solo a nove mesi dal completamento del processo. Possiamo solo esprimere la nostra soddisfazione per il lavoro svolto dai nostri team, che stanno facendo un lavoro straordinario. Ma ovviamente non abbiamo ancora raggiunto le potenzialità massime che questa partnership può sprigionare, siamo pienamente impegnati a raggiungerle».
Fonte: Il Sole 24 Ore