
Luglio 1914, il piano inclinato verso la Prima Guerra Mondiale evocato da Mattarella
La “crisi di luglio” del 1914 – evocata oggi dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo il clamoroso sconfinamento di droni russi nello spazio aereo della Polonia – fu caratterizzata da quella «imprudenza di comportamenti» da parte dei grandi Stati europei, tali da precipitare il continente nella Prima Guerra Mondiale: un conflitto che Austria e Germania immaginavano limitato nel tempo e nello schieramento, e che invece si rivelò uno scontro lungo in cui furono coinvolti tutti gli Stati del vecchio continente, con una carneficina mai vista prima nella pur sanguinosa storia europea.
Tutto iniziò con l’assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono di Austria e Ungheria, il 28 giugno a Sarajevo, da parte del nazionalista serbo Gavrilo Princip. Iniziarono quindi a susseguirsi lunghe settimane in cui la diplomazia fallì l’obiettivo di evitare che la scintilla iniziale scatenasse l’incendio. L’austria minacciò subito la Serbia di ritorsioni, e il presidente francese Poincarè si recò in Russia, Paese alleato della Serbia, per tentare di formare un fronte che bloccasse le minacce di Vienna. Questa si accordò con l’alleato tedesco per una guerra lampo alla Serbia che ponesse gli Stati europei davanti al fatto compiuto.
La Gran Bretagna, che aveva migliorato i rapporti con la Germania, ritenne improbabile un conflitto e non intervenne diplomaticamente.
Dopo un mese dall’attentato, il 23 luglio l’Austria-Ungheria presentò alla Serbia un ultimatum a cui rispondere in 48 ore, con condizioni umilianti che vennero respinte da Belgrado. Dopo tre giorni Vienna lanciò le proprie truppe contro la Serbia, Mosca il 30 luglio dichiarò la mobilitazione generale. A sua volta Berlino lanciò un ultimatum alla Russia per chiedere il ritiro della mobilitazione generale, ed uno alla Francia per averne la dichiarazione di neutralità, la cui garanzia era costituita dalla cessione alla Germania delle fortezze di Toul e Verdun.
Entrambi gli ultimati vennero respinti, le truppe del Kaiser invasero il Belgio per raggiungere il territorio francese, spingendo la Gran Bretagna a entrare nel conflitto. Seguirono in pochi giorni le dichiarazioni di guerra della Serbia alla Germania, dell’Austria-Ungheria alla Russia, della Francia all’Austria-Ungheria, dell’Inghilterra all’Austria-Ungheria. Era la Prima Guerra Mondiale. L’Italia vi entrerà il 24 maggio dell’anno seguente.
Fonte: Il Sole 24 Ore