L’uragano Melissa mette in allarme i Caraibi: venti oltre i 150 km/h

L’uragano Melissa mette in allarme i Caraibi: venti oltre i 150 km/h

Impatto economico: turismo e trasporti sotto pressione

Per la Giamaica, la minaccia non è solo ambientale. Il Paese, che genera oltre il 30% del PIL dal turismo, rischia un nuovo stop dopo una stagione già segnata da perturbazioni climatiche. Le compagnie alberghiere stanno predisponendo la chiusura temporanea delle strutture, mentre le principali compagnie aeree hanno cancellato i voli previsti tra Kingston e Miami.

Secondo le prime stime dell’agenzia locale di protezione civile, i danni diretti alle infrastrutture turistiche e portuali potrebbero superare i 200 milioni di dollari, qualora Melissa mantenesse la traiettoria attuale. Anche le esportazioni di banane, zucchero e rum, principali voci dell’economia giamaicana, rischiano ritardi e perdite significative.

Le compagnie assicurative regionali, già sotto pressione dopo la stagione record di uragani del 2024, monitorano con attenzione la situazione: l’aumento della frequenza di eventi estremi sta spingendo verso un rialzo generalizzato dei premi, con impatti diretti sul costo del rischio climatico nei bilanci pubblici dei piccoli Stati insulari.

La risposta internazionale

La Banca Interamericana di Sviluppo (IDB) e il Fondo Monetario Internazionale hanno già annunciato la disponibilità di linee di credito d’emergenza per i Paesi colpiti, simili a quelle attivate nel 2024 dopo l’uragano Beryl. In parallelo, l’ONU valuta l’invio di squadre di supporto logistico e sanitario.

La regione si prepara dunque a un nuovo test di resilienza. «L’Atlantico tropicale non ci lascia tregua», ha dichiarato un funzionario del governo giamaicano. «Ma l’esperienza ci ha insegnato che la prevenzione e la cooperazione sono l’unico modo per ridurre l’impatto economico e umano di questi fenomeni».

Fonte: Il Sole 24 Ore