Madagascar in crisi: quali rischi per il turismo dall’Europa?

Madagascar in crisi: quali rischi per il turismo dall’Europa?

Una richiesta di cambiamento che va oltre le rivendicazioni iniziali e che i giovani portano avanti sventolando la bandiera dei pirati di One Piece, già divenuta il simbolo delle proteste antigovernative nel Sud-est asiatico. Nella versione malgascia il cappello di paglia dell’iconico manga è stato sostituito da un copricapo tradizionale dell’isola.

L’instabilità politica rischia di penalizzare il turismo, un settore che aveva ripreso slancio dopo le difficoltà legate al Covid-19. Una delle mete più gettonate è l’isola di Nosy Be, dove nel 2024 i voli dall’Europa sono aumentati del 25% e quasi la metà dei visitatori proviene dall’Italia. Anche se per il momento in quest’area non ci sono state tensioni, la percezione di insicurezza dei viaggiatori può avere un peso nel lungo periodo.

La Farnesina raccomanda di posticipare ogni viaggio in Madagascar non ritenuto essenziale. Anche altri Paesi come Francia, Stati Uniti e Svizzera sconsigliano ai propri cittadini di recarsi nell’isola e invitano alla prudenza. La situazione resta incerta e numerosi turisti incontrano difficoltà negli spostamenti a causa degli scontri e del coprifuoco imposto in alcune zone del Paese.

«In questo periodo di alta stagione stimiamo la presenza di circa 2000 italiani, tra residenti e viaggiatori – spiega Franchi – per il momento non ci sono state emergenze ma molti turisti sono preoccupati. Noi continuiamo a fornire assistenza con consigli pratici per gli spostamenti e gli alloggi».

Le proteste, precisa il console onorario, si concentrano per lo più nelle grandi città come Antananarivo, dove i manifestanti hanno appiccato un incendio vicino all’aeroporto creando diversi disagi.

Fonte: Il Sole 24 Ore