Manovra 2026, affitti brevi al 26% e flat tax per straordinari e festivi: le novità

Manovra 2026, affitti brevi al 26% e flat tax per straordinari e festivi: le novità

Spuntano alcune novità dalla prima bozza della legge di Bilancio (l’approdo in Parlamento non dovrebbe ruspettare la scadenza di legge del 20 ottobre). Nei i 137 articoli ci sono conferme – primo calo dell’Irpef per il ceto medio, rottamazione, il “contributo” da parte di banche e assicurazioni alla manovra – ma anche un intervento sulle tasse per gli affitti brevi insieme alla definizione dei Lep, premessa per tentare di chiudere anche la riforma dell’Autonomia differenziata.

Affitti brevi

Sale al 26% la tassazione sugli affitti brevi, sia per i privati, sia per chi esercita attività di intermediazione immobiliare o gestisce portali telematici. La norma sopprime la riduzione – introdotta lo scorso anno – della cedolare secca al 21% per uno degli immobili: la cedolare secca resta quindi al 26%. Sale inoltre dal 21% al 26% l’aliquota per chi esercita attività di intermediazione immobiliare, nonché quelli che gestiscono portali telematici.

Tassa del 15% su straordinari, festivi e notturni

Confermato il taglio dell’Irpef per i redditi tra i 28 e i 50mila euro dal 35 al 33%. Il beneficio massimo di 440 euro si raggiunge a 50mila euro e si spalmerà, per effetto dei meccanismi di applicazione dell’imposta, anche sui redditi successivi fino a 200mila euro.

Per il 2026 arriva la detassazione di straordinari, festivi e lavoro notturno per i dipendenti con redditi fino a 40mila euro. Su queste voci (“maggiorazioni e indennità” anche se si lavora nel riposo settimanale, o per le “indennità di turno”) sarà applicata una flat tax al 15% che sostituisce non solo l’imposizione Irpef ma anche “addizionali regionali e comunali”. La manovra prevede anche un tetto a massimo 1.500 euro per lo sconto sulle tasse di cui potrà godere ciascun lavoratore. Sale inoltre da 8 a 10 euro la soglia esentasse dei buoni pasto.

Fonte: Il Sole 24 Ore