Manovra 2026, dividendi, Polizia, affitti: il Senato guarda alle modifiche

Manovra 2026, dividendi, Polizia, affitti: il Senato guarda alle modifiche

Banche

Le misure che applicano prelievi sul mondo bancario sono uno dei capitoli dai quali la manovra si attende di più: 4,4 miliardi. Difficile che vengano modificati in profondità, ma non è escluso che ci siano ritocchi su qualche aspetto. Già nel passato è accaduto.

Dividendi

Contestatissima la nuova tassa sulle cedole che drenerà alle società 1 miliardo l’anno. Alla stretta, che andrà a colpire le partecipazioni sotto al 10%, lo Stato riceverà un incasso a regime di poco più di un miliardo dal 2027. La norma alza dall’1,2% al 24% le tasse sui dividendi che vengono incassati per partecipazioni sotto il 10%. Il provvedimento è nel mirino di Confindustria, ma anche nella maggioranza c’è chi non la vuole, per Forza Italia è da rivedere. Ma l’importo da coprire è sostanzioso.

Comuni

I sindaci avvertono che nella manovra permangono «pesanti criticità finanziarie» che mettono a rischio la loro capacità di garantire alcuni servizi essenziali e gli investimenti. L’Anci fa presente che il nodo principale resta la spesa corrente, gravata da tagli e accantonamenti introdotti da precedenti leggi di bilancio, per un totale di circa 2,08 miliardi di euro fino al 2029, con un’ulteriore contrazione prevista di 460 milioni di euro nel 2026.

Infrastrutture e trasporti

Fi è pronta a presentare in Parlamento emendamenti «per correggere» sia il collegamento su rotaia tra Napoli e Afragola, sia la questione della metro C di Roma, sia i tagli alla metropolitana di Milano, dopo i definanziamenti emersi dalle tabelle della legge di Bilancio. Poi c’è l’associazione dell’autotrasporto Assotir che denuncia come la manovra contenga «una nuova stangata da oltre 200 milioni di euro» per il settore, alla luce dell’aumento delle accise sul diesel dal primo gennaio di 4,05 centesimi al litro. L’inasprimento delle accise colpirà circa 1 milione di automezzi pesanti.

Lavoro e contratti

La Cisl ha chiesto alcune modifiche alle norme che riguardano il lavoro. La prima riguarda l’obiettivo di prevedere che la tassazione al 5% sugli aumenti dei rinnovi contrattuali riguardi i soli ’contratti maggiormente rappresentativi’ per evitare di favorire i contratti pirati. Chiesto anche il finanziamento del fondo per rendere operativa la legge sulla partecipazione dei lavoratori nelle imprese.

Fonte: Il Sole 24 Ore