Manovra da 16 miliardi, 10 da tagli di spesa e 6 da maggiori entrate – Dpfp: nel 2025 deficit al 3% e Pil +0,5%
La manovra 2026-2028 «finanzierà interventi per un ammontare medio annuo di circa 0,7 punti percentuali di Pil». Le coperture arriveranno da « una combinazione di misure dal lato delle entrate», per un valore attorno ai 6,5 miliardi e per il resto da «interventi sulla spesa».
Lo si legge a pagina 56 del Documento Programmatico di Finanza Pubblica approvato giovedì sera in Consiglio dei ministri e trasmesso ora alle Camere. Il testo si limita al momento ad abbozzare le misure chiave della manovra finanziaria attesa in Cdm per il 13 ottobre. In particolare, a far parte della manovra sarà «una ricomposizione del prelievo fiscale riducendo l’incidenza del carico sui redditi da lavoro e si garantirà un ulteriore rifinanziamento del fondo sanitario nazionale. Inoltre, al fine di dare continuità agli interventi approvati dal Governo, saranno previste specifiche misure volte a stimolare gli investimenti delle imprese e a garantirne la competitività. Inoltre, verranno preservati gli investimenti pubblici finanziati con risorse nazionali, i quali sono attesi mantenersi su un livello medio pari al 3,4 per cento del Pil, al di sopra di quello riferito agli anni del Pnrr. Si procederà, infine, nel percorso di incremento delle misure a sostegno della natalità e della conciliazione vita-lavoro».
Un freno alla spesa, tra l’altro, sarà necessario anche per correggere un «disallineamento tra il tasso di crescita della spesa netta previsto per il 2026 (1,7 per cento) e l’obiettivo (1,6 per cento)». La stretta si allenterà solo a partire dal 2027, quando infatti, dalle misure è atteso un leggero effetto espansivo in grado di offrire un decimale aggiuntivo alla crescita dal +0,7% tendenziale al +0,8% programmatico.
Fonte: Il Sole 24 Ore