Manovra, Fratelli d’Italia ritira l’emendamento sul preavviso di sciopero

Manovra, Fratelli d’Italia ritira l’emendamento sul preavviso di sciopero

Retromarcia di Fratelli d’Italia sull’emendamento che puntava a introdurre un obbligo di preavviso in caso di scioperi nel settore dei trasporti. Lo annuncia il senatore Matteo Gelmetti, firmatario della proposta depositati in commissione Bilancio al Senato dov’è in esame il disegno di legge di bilancio.

Verso un disegno di legge ad hoc

«Occorre intervenire sulla stortura derivante dalla normativa che attualmente regola gli scioperi nel contesto del trasporto pubblico. Sono consapevole che si tratti di un tema complesso e di grande rilevanza. Per questa ragione – dice Gelmetti – ritengo opportuno ritirare l’emendamento che avevo presentato alla legge di Bilancio, dove per ragioni oggettive mancano le condizioni per una discussione approfondita ed ampia, ripromettendomi di presentare sull’argomento un disegno di legge più articolato, per il quale sono sicuro che sarà possibile quel confronto che adesso mancherebbe».

L’allarme dei sindacati

La proposta, che aveva fatto infuriare i sindacati, prevedeva l’obbligo per i lavoratori dei trasporti di dichiarare «preventivamente», con 7 giorni d’anticipo, l’intenzione di aderire ad uno sciopero del settore. Filt Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti avevano espresso con una nota unitaria la loro «ferma contrarietà» con richiesta di «ritiro immediato» dell’emendamento, facendo sapere di essere pronti a mettere in campo «tutte le iniziative necessarie» a tutela dei lavoratori e del loro «legittimo diritto di sciopero».

Le critiche del Pd

Le organizzazioni dei lavoratori del settore avevano sottolineato i rischi di una misura che «snatura» il diritto di sciopero garantito dalla Costituzione e apre la strada a «discutibili pressioni e potenziali discriminazioni», col rischio di inasprire le relazioni industriali. Una reazione dura era arrivata anche dall’opposizione. Per Maria Cecilia Guerra, responsabile Lavoro nella segreteria nazionale del Pd, «invece di garantire il rispetto e il rinnovo dei contratti collettivi, e adoperarsi per il miglioramento di condizioni di lavoro spesso al limite della sostenibilità nel campo dei trasporti, dalla maggioranza arriva la solita risposta repressiva: comprimere il diritto di sciopero. Un diritto allo sciopero che, nel nostro paese, per quanto riguarda i servizi essenziali, già contempera il fondamentale diritto alla protesta da parte dei lavoratori con il diritto alla mobilità da parte dei cittadini, con regole su preavvisi e fasce orarie garantite».

Fonte: Il Sole 24 Ore