
Manovra, il governo punta a una flat tax per il lavoro notturno, straordinario, festivo o per le tredicesime
Estendere la tassazione agevolata al lavoro notturno, a quello festivo, agli straordinari, alla tredicesima. L’estensione del trattamento fiscale di favore destinato ai premi di produttività, che godono di una tassa piatta del 5%, è allo studio del governo in vista della prossima legge di Bilancio. L’idea è di applicare una flat tax, sottraendo altri istituti contrattuali dalla tassazione ordinaria Irpef, a vantaggio dei lavoratori che si troveranno con un netto in busta paga più alto e delle imprese che potranno contare su maggiore flessibilità nelle prestazioni fuori dall’orario ordinario, con una spinta positiva anche sulla crescita della produttività. Il quantum dello “sconto” fiscale deve deve ancora essere definito, ma sul principio di fondo concordano i partiti della maggioranza di governo, da Fdi a Fi, alla Lega.
Il modello di riferimento da estendere: il premio di risultato
Il modello, dunque, è quello dei premi di risultato corrisposti ai lavoratori del privato, che sono sono sottoposti ad un’aliquota per l’imposta sostitutiva che dalla lege di Bilancio del 2023 è stata dimezzata al 5% rispetto al precedente 10%. La detassazione è stata confermata al 5% nelle due successive Manovre di Bilancio che hanno esteso la validità al triennio 2025-2027.
A beneficiarne sono i lavoratori dipendenti del settore privato, titolari di un rapporto di lavoro subordinato a tempo determinato o indeterminato, con un reddito da lavoro non superiore a 80mila euro nell’anno precedente, per un importo del premio di risultato fino ad un limite di 3mila euro lordi, incrementabili a 4mila euro nelle imprese che coinvolgono pariteticamente i lavoratori nell’organizzazione del lavoro.
Il vantaggio fiscale per oltre 4 milioni di lavoratori
Secondo l’ultimo report, a metà luglio 2025 oltre 4 milioni di lavoratori (4.225.193 per l’esattezza) hanno beneficiato del premio di risultato collegato ad accordi collettivi stipulati dalle parti sociali a livello aziendale o territoriale. Il valore medio del premio è di 1.601,51 euro l’anno, di cui di cui 1.801,35 euro riferiti a contratti aziendali e 822,12 euro a contratti territoriali
Lo strumento, forte dell’agevolazione fiscale, va diffondendosi sempre più tra i lavoratori e anche il numero dei contratti depositati e attivi a metà luglio risulta in crescita. Il ministero del Lavoro ha registrato un costante di aumento dei depositi che ammontano a 95.976 contratti da inizio anno, il 6% in più rispetto a gennaio-metà luglio 2024.
Fonte: Il Sole 24 Ore