Manovra, la Lega alza il tiro sulla rottamazione. E rilancia: vendere quote Mes e stop pensioni di reversibilità alle unioni civili
I partiti di maggioranza sono al lavoro, in vista della scadenza di venerdì 14 novembre, per mettere a punto gli emendamenti alla manovra. Solo una piccola parte (e con garanzia di coperture) degli emendamenti potrà diventare realtà. La scadenza più importante resta quella di martedì 18 novembre con la scrematura degli emendamenti segnalati. Il governo ha più volte chiarito che i margini sono pochi, assorbiti dall’obiettivo di centrare la chiusura con un anno di anticipo della procedura di infrazione. Per cui le proposte dovranno essere a saldo zero. Dalla rottamazione all’aumento della tassazione sui dividendi delle società le richieste dei partiti di maggioranza sono tante
Lega al lavoro su allargamento rottamazione cartelle
La Lega punta ad ampliare la rottamazione quinquies prevista dalla legge di bilancio (la norma attuale prevede l’esclusione delle cartelle emesse a seguito di accertamento) facendo rientrare anche contribuenti che hanno ricevuto un accertamento in corso, per esempio per vizio formale. Una richiesta, quella dell’allargamento della platea della rottamazione fiscale, che «a saldi invariati, mantenendo l’equilibrio di bilancio», secondo il sottosegretario leghista al Mef Federico Freni è «condivisa dalla maggioranza».
Borghi (Lega): vendiamo quote Mes, valgono 15 miliardi
Ma sono destinati a fare rumore alcuni emendamenti che il leghista Claudio Borghi, uno dei relatori della manovra, ha già annunciato. Per esempio, «vendere il Mes e con questo procurarsi 15 miliardi per abbassare le tasse. Abbiamo delle quote di Mes che l’Ue dice che valgono 15 miliardi. Noi non vogliamo usarlo. Possiamo venderle agli altri Paesi europei».
Stop all’aumento delle tasse sugli affitti brevi
Nel disegno di legge di Bilancio la cedolare resta al 21% solo per chi affitta una singola unità direttamente, mentre sale al 26% per le locazioni gestite tramite intermediari o portali. La misura tuttavia scontenta Forza Italia, che da sempre è contraria a qualsiasi aumento delle tasse, ma anche la Lega punta ad eliminare la misura, che ha un gettito modesto, 100 milioni, facilmente compensabile. La tassa sugli affitti brevi «sono sicuro che la cancelliamo o quanto meno la cambiamo decisamente. Se due partiti su tre partiti hanno detto che non sono d’accordo è difficile che passi» ha detto Borghi.
Flat tax per i giovani
Tra le proposte della Lega c’è anche una flat tax al 5% per i giovani fino a 30 anni assunti a tempo indeterminato e una decontribuzione per tre anni per l’azienda che assume. La proposta prevede che l’incentivo possa essere esteso fino ai 36 anni nel caso in cui si tratti di un rientro di cervelli, quindi per giovani che rientrano in Italia dall’estero.
Fonte: Il Sole 24 Ore