Manovra, la partita si gioca su detrazioni e sgravi per i figli

Manovra, la partita si gioca su detrazioni e sgravi per i figli

Per una manovra finanziaria “a misura di famiglia” non basterà tagliare l’Irpef. La riduzione dell’imposta personale a cui sta lavorando il Governo, infatti, agirà a livello individuale. Ma per valutare l’aiuto effettivo alle giovani coppie e ai nuclei con figli bisognerà vedere in dettaglio gli altri interventi annunciati dal viceministro dell’Economia, Maurizio Leo: una possibile revisione delle detrazioni legata alla composizione del nucleo familiare e un sostegno per l’acquisto e la locazione della casa delle giovani coppie.

Andiamo con ordine e partiamo dalle misure che hanno contorni meno sfumati (il Governo deve inviare alla Ue il documento programmatico di bilancio entro il 20 ottobre).

Taglio Irpef: in cosa consiste

Il primo obiettivo – più volte annunciato – è ridurre dal 35 al 33% l’aliquota Irpef sui redditi da 28mila a 50mila euro, fascia in cui ci sono 9,6 milioni di contribuenti. Il costo per le casse pubbliche – stima la Fondazione nazionale commercialisti – sarebbe di 1,2 miliardi di euro. Il risparmio fiscale massimo pro capite 440 euro all’anno, per chi dichiara 50mila euro. Partendo dai dati delle Finanze si può però calcolare che oltre metà dei beneficiari (5,3 milioni) ha un reddito intorno ai 31.200 euro. Che si traduce in una minor Irpef di 64 euro all’anno.

Risorse permettendo, ci si potrà spingere con la riduzione dell’aliquota fino a 60mila euro, cioè in un territorio che oggi è tassato al 43% e che dal 2026 avrebbe il 33 per cento. Qui ci sono 940mila persone e il peso del taglio per l’Erario sarebbe di circa 750 milioni. Questi contribuenti avrebbero un vantaggio più robusto: da un minimo di 440 euro (per chi denuncia 50mila euro) fino a 1.440 euro (per chi ne ha 60mila).

Fonte: Il Sole 24 Ore