Manovra, Orsini: «La crescita non si fa migliorando l’Irpef, al lavoro col governo: servono 8 miliardi»

Manovra, Orsini: «La crescita non si fa migliorando l’Irpef, al lavoro col governo: servono 8 miliardi»

“La crescita di questo Paese non si fa migliorando l’Irpef”. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, all’assemblea pubblica di Confindustria Emilia Area Centro a Bologna parlando della misura allo studio del governo nella prossima manovra. “Ovvio che il tema dei salari è sempre stato per noi un tema, non lo si incrementa facendo un taglio dell’Irpef ma facendo i contratti di produttività”. Per Orsini è importante non fare “un taglio di una volta all’anno” ma “mettere al centro l’industria e l’impresa che comunque può produrre di più, può guadagnare e distribuire le ricchezze. Io credo che quella sia la via”.

Il costo dell’energia è insostenibile

“Il costo dell’energia in questo Paese è insostenibile”, perché “quando lo paghiamo 4-5 volte in più verso gli Stati Uniti e lo paghiamo il 30-60% in più di alcuni Paesi europei è ovvio che diventa un problema per le aziende energivore” ha continuato Orsini, all’assemblea pubblica di Confindustria Emilia Area Centro. “Abbiamo proposto il disaccoppiamento che finalmente è entrato nel ’vocabolario’ del governo: ci fa piacere, ma si faccia presto”, ha aggiunto Orsini che ha precisato che “abbiamo bisogno di fare presto perché l’inverno sta arrivando”.

Al lavoro col governo, servono 8 miliardi

Per “la prossima manovra noi stiamo cominciando a lavorare insieme al governo in questi giorni, devo dire la verità abbiamo anche tra poche ore incontri per ragionare proprio sul fatto che stanno finendo tutti gli incentivi che oggi ci sono” ha detto Orsini ribadendo come siano “in scadenza una serie di misure” e gli industriali chiedono ulteriori “misure per 8 miliardi per sostenere l’impresa”. “Industria 4.0 sta finendo, Industria 5.0 sta finendo, Zes unica e anche il credito d’imposta su ricerca e sviluppo stanno finendo”, ha aggiunto a margine dell’assemblea pubblica di Confindustria Emilia Area Centro. “Così com’è, non è una ricerca e sviluppo e serve mettere al centro l’industria. Noi abbiamo chiesto misure per 8 miliardi per sostenere l’impresa e anche qui voglio dire una cosa: non è che se si mettono 8 miliardi sono presi, quei 8 miliardi vengono ridati dalle imprese perché – ha concluso – parte degli investimenti ritornano con l’Iva e soprattutto col gettito che generano queste imprese e soprattutto con le assunzioni”.

Ue attragga investimenti ma dubito abbia idee chiare

“Dobbiamo saper attrarre gli investimenti. Europa e Bce devono per forza mettere al centro la politica di attrazione, facendo degli Eurobond, dove mettere al centro dell’agenda quello che serve per far crescere l’Europa”. Ma “per far questo serve un’Europa che sa dove vuole andare. Io ho il dubbio che in questo momento l’Europa non abbia le idee chiare” ha puntualizzato il presidente di Confindustria..

Fonte: Il Sole 24 Ore