Manovra, Salvini rilancia la rottamazione. Tra le priorità del governo anche Irpef e natalità

Manovra, Salvini rilancia la rottamazione. Tra le priorità del governo anche Irpef e natalità

Il cantiere della prossima legge di bilancio è ancora tutto da costruire. Ma il ministro delle Infrastrutture e leader della Lega Matteo Salvini ha le idee chiare su quella che è la priorità: la pace fiscale attraverso la rottamazione delle cartelle. E aumenta il pressing sugli alleati e sul governo. Fa sapere di averne già parlato col titolare dell’Economia, il collega di partito Giancarlo Giorgetti, e ostenta ottimismo: «Sono convinto che la portiamo a casa». La rottamazione definitiva delle cartelle «per noi sarà sicuramente la priorità» e «penso che non debba essere una priorità della Lega, ma di tutto il governo», gioca d’anticipo Salvini, ben consapevole del duello con chi nella maggioranza (FI in testa) spinge invece per la riduzione delle tasse al ceto medio.

Il pressing di Salvini

Quello che troverà spazio in manovra dipende dalle risorse a disposizione, tema che il Tesoro affronta con il mantra della prudenza rispetto agli equilibri di bilancio. Ma per Salvini, visto il buon andamento dell’economia, non ci dovrebbero essere problemi: «Abbiamo uno spread che si sta avvicinando ai minimi termini, abbiamo raggiunto i francesi, abbiano un governo stabile, la borsa ai massimi, l’occupazione ai massimi. C’è una situazione economica discreta e dobbiamo osare», dice.

La prudenza di Leo

In Parlamento intanto riprenderà subito dopo la pausa estiva il lavoro sul disegno di legge della Lega per una quinta rottamazione, che la commissione Finanze del Senato punta a chiudere entro settembre. Sul tema si mantiene cauto il viceministro delle Finanze Maurizio Leo, che non si è mai detto contrario, pur ricordando che sul magazzino delle cartelle è al lavoro una commissione ministeriale e qualsiasi intervento «dovrà inserirsi – ha spiegato in una recente intervista – in un quadro coerente e realistico».

Il taglio dell’Irpef

La priorità fiscale del governo – come promesso dalla premier Giorgia Meloni – è intanto quella di proseguire sulla riduzione delle tasse concentrandosi sul ceto medio. Dopo il taglio del cuneo strutturale e il primo modulo della riforma dell’Irpef, il prossimo step potrebbe essere dunque la riduzione di due punti della seconda aliquota, dal 35% al 33%, allargando lo scaglione fino ai 60mila euro: operazione per cui servono circa 4 miliardi.

Fonte: Il Sole 24 Ore