
Marche da scoprire: dal maceratese alla rotonda di Senigallia con i ritmi del Summer Jamboree
Da un lato la costa del Conero fino a Senigallia che in queste settimane fa rivivere il glamour degli anni 50 con il suo Summer Jamboree arrivato alla 25 esima edizione, dall’altro il fascino del maceratese, ricco di musei, luoghi sacri, paesaggi mozzafiato e borghi antichi fino e al suo piccolo Tibet”. dopo l’euforia e ritmi musicali questo angolo delleMarche è un invito ad una vacanza alternativa, lontana dalle mete affollate, immersa nell’arte, nella natura e nei sapori genuini, da scoprire con la sua autenticità, la sua storia e il suo spirito di rinascita.
Macerata capitale della lirica
L’estate a Macerata vuol dire musica. Lo Sferisterio – con la celebre stagione lirica, fa di Macerata fino al 10 agosto 2025 la capitale della lirica con la 61nesima edizione del Macerata Opera Festival, uno degli appuntamenti più attesi dell’estate culturale italiana. Nella scenografica cornice dello Sferisterio, capolavoro neoclassico unico nel suo genere, l’opera si fonde con l’architettura e la magia delle notti marchigiane per regalare agli spettatori un’ esperienza indimenticabile. Ma non c’è solo questo a Macerata Se il Museo Ricci di Macerata conserva opere di Balla, Boccioni, Fontana e Morandi, il Museo della Tela, -il Palazzo Bonaccorsi (con il bellissimo museo delle Carrozze) e l’Accademia di Belle Arti, offrono chicche meno conosciute ma di grande interesse, come Palazzo Ricci, con la sua collezione d’arte contemporanea che racchiude incredibili Fontana, Morandi, Balla, Carrà, Schifano etc. E, ancora, progetti innovativi come Intreccio Vivo, un’iniziativa che coinvolge giovani artigiani nella riscoperta delle antiche tecniche dell’intreccio, offrendo esperienze immersive per turisti e ospiti di hotel della zona.
Tolentino tra arte antica e design contemporaneo
In territorio colpito duramente dal terremoto e che sta ripartendo con orgoglio tra i borghi da riscoprire c’è senz’altro Tolentino , incastonato tra coste cristalline e monti misteriosi, ricco di paesaggi mozzafiato, arte antica, design contemporaneo e operosità diffusa: dopo il terremoto del 2016 il maceratese riparte e, trasformando la ricostruzione in un’opportunità di crescita e valorizzazione, scommette sull’accoglienza. Il paese è anche nona tappa della Via Lauretana, (220 km che uniscono in pellegrinaggio Cortona al Santuario della Madonna di Loreto), ma soprattutto è un nodo centrale della storia industriale del design italiano, con Nazareno Gabrielli prima e Poltrona Frau poi. Famosi sono anche le sua Basilica di San Nicola con il suo cappellone affrescato (in alacre restauro), la preziosa Cattedrale di San Catervo, il Miumor – Museo dell’umorismo nell’Arte (unico in Italia e tra i pochi nel mondo) – il Castello della Rancia e il Ponte del Diavolo. Una tappa obbligata è il Museo di Poltrona Frau, allestito da Michele De Lucchi – che racconta il percorso di uno dei brand più prestigiosi del Made in Italy. Sempre per iniziativa di Franco Moschini (il “signor Poltrona Frau”) di recente scomparso, è stata data vita al Teatro Politeama, di inizi Novecento, restaurato sempre da Michele De Lucchi. Da non perdere poi Interno Marche, l’hotel museo di design inserito nella restaurata villa Gabrielli, già sede dell’opificio di Nazareno Gabrielli e Poltrona Frau: 30 camere diverse l’una dall’altra dedicate alle icone del design italiano e internazionale degli ultimi 60 anni (De Lucchi, Aulenti, Magistretti, Lissoni…). E, all’interno dell’hotel, il ristorante L’Opificio Bistrot guidato dallo chef Alessandro Campetella. Interno Marche nasce dalla volontà di Franco Moschini, già Compasso D’Oro alla carriera, come operazione di “restituzione” e promozione del territorio. Interamente locale la squadra che ha realizzato il progetto a partire dal team di giovani ingegneri e architetti, ORA Studio, affiancati da consulenti strategici, restauratori, geologi, agronomi, progettisti 3D, light ed interior designer, fotografi per un totale di circa 2.000 professionisti e tecnici impegnati per oltre 3 anni in un progetto rispettoso non solo di architettura ma anche di ambiente e territorio. A guidare e coordinare il percorso, la Fondazione Design Terrae, anch’essa promossa dal mecenate Moschini, ed attiva nella promozione del “bello, buono e ben fatto”, da sempre motto dell’imprenditore.
San Severino e il distretto del cappello
Non lontano c’è San Severino Marche, piccolo gioiello marchigiano con sua piazza ovale e il suo borgo medioevale che accoglie il Museo dell’Arte Recuperata, raccolta delle opere salvate dalle chiese, dopo il sisma del 2016, e restaurate con grande cura.
Le curiosità? Il distretto del cappello – e relativo Museo – di Montappone, celebre a livello mondiale per questo manufatto e il Museo della Tela, dedicato all’arte tessile in cui Juliette Binoche ha imparato a tessere per impersonare il ruolo di Penelope nel film, uscito a gennaio, “Itaca. Il ritorno” diretto da Uberto Pasolini.
Fonte: Il Sole 24 Ore