
Marmomac, a Verona attesi oltre 1.400 espositori
Una piattaforma espositiva che da quasi 60 anni rappresenta una delle più importanti filiere industriali italiane, quella del marmo, che comprende tanto la lavorazione dei materiali lapidei quanto il settore delle teconologie per l’estrazione e la trasformazione. Una filiera che nel nostro Paese (secondo esportatore al mondo di materiali e primo di tecnologie) genera un fatturato di oltre 4,5 miliardi di euro, grazie a 3.200 aziende che danno lavoro a circa 34mila persone.
Marmomac torna a veronafiere dal 23 al 26 settembre, con 1.400 espositori da 50 Paesi e circa 50mila visitatori attesi da tutto il mondo, per due terzi in arrivo dall’estero, comprese delegazioni di buyer profilati, selezionati in collaborazione con l’agenzia Ice.
Hub internazionale per il settore
«Marmomac è molto più di una fiera: è il palcoscenico internazionale dove la pietra naturale diventa business, cultura, innovazione e relazioni – commenta il presidente Federico Bricolo –. Veronafiere si conferma capitale mondiale del settore tecno-lapideo, con un evento strategico per uno dei comparti di eccellenza del made in Italy. Un risultato reso possibile grazie a un progetto di sistema che coinvolge imprese, distretti produttivi, istituzioni e associazioni come i ministeri del Made in Italy e degli Affari esteri, ICE-Agenzia e Confindustria Marmomacchine».
Se la manifestazione si svolge infatti in pochi giorni, il lavoro attorno ad essa dura tutto l’anno, attraverso eventi e iniziative di avvicinamento sui mercati chiave, che comprendono appuntamenti di nicchia rivolti agli operatori professionali (ad esempio quelli organizzati negli Usa: a Chicago lo scorso anno e a Houston la scorsa primavera) ma anche fiere vere e proprie, come Marmomac San Paolo, che si è tenuta in Brasile lo scorso febbraio e che tornerà nella metropoli brasiliana il prossimo anno.
«La cifra distintiva di questa manifestazione, la più internazionale tra quelle nel nostro portafoglio, è che all’interno dei nostri padiglioni è rappresentato un comparto industriale che vale 10 miliardi di euro – spiega il direttore generale di Veronafiere, Adolfo Rebughini -. Qui non solo si viene per avere il polso del mercato, ma perché c’è il mercato del marmo e della pietra naturale. Da 60 anni ci occupiamo di questa filiera, in stretta collaborazione con Confindustria Marmomacchine, perciò è un’occasione tanto più preziosa in tempi di grande incertezza come quello attuale, perché a Marmomac si ragiona e ci si confronta su come trasformare le incertezze e le tensioni geopolitiche in nuove opportunità».
Fonte: Il Sole 24 Ore