
MartinoRossi cresce con le farine proteiche e i prodotti plant based per la vendita al dettaglio
La transizione alimentare verso il plant-based non è più un fenomeno di nicchia, ma una realtà consolidata che sta ridisegnando le strategie delle aziende agroalimentari italiane. Lo dimostra chiaramente l’evoluzione di MartinoRossi, storica realtà cremonese che nel 2025 festeggia i suoi primi 70 anni di attività con un bilancio di crescita significativo e una strategia di diversificazione che l’ha portata dal mondo b2b tradizionale direttamente sugli scaffali della grande distribuzione.
La ricerca che fotografa il cambiamento
Il punto di partenza della strategia aziendale è una ricerca commissionata ad AstraRicerche che fotografa un’Italia in profonda evoluzione alimentare. I dati sono eloquenti: nei prossimi 5-10 anni l’alimentazione onnivora dovrebbe perdere terreno significativo, passando dall’attuale 56% al 38% della popolazione, mentre cresceranno sensibilmente le diete flexitariana e vegetariana, dal 14% attuale al 22%.
Il 45% degli italiani vuole aumentare il consumo di prodotti a base vegetale, evidenzia la ricerca, con un picco significativo tra le donne della Gen Z che raggiunge il 61%. «I risultati di questa ricerca ci hanno ulteriormente incoraggiati nel proseguire il nostro percorso all’insegna dell’innovazione, con un’attenzione particolare alla trasparenza e semplicità degli ingredienti», dichiara Stefano Rossi, amministratore delegato dell’azienda, spiegando come l’expertise nella produzione di ingredienti funzionali sia stata trasformata in una gamma di prodotti finiti destinati al consumatore finale.
Nuovi brand per il retail
La crescita del business retail di MartinoRossi racconta una storia in accelerazione. Se l’anno scorso i marchi proprietari dell’azienda nel canale retail hanno fatturato 1,5 milioni di euro, quest’anno la cifra è schizzata a 8 milioni, con previsioni che indicano un ulteriore raddoppio a 16 milioni per il prossimo anno.
Il dato più significativo riguarda il peso del brand Beamy, che da solo realizza il 50% del fatturato retail, posizionandosi come locomotiva della crescita nel segmento dei prodotti plant-based. A questo si aggiungono gli altri marchi del portafoglio: Goodly per la prima colazione, Mr. Beans per snack dolci e salati, e Mais Corvino, che insieme completano l’offerta destinata al consumatore finale.
Fonte: Il Sole 24 Ore