Matematici di profilo: donne e uomini che hanno fatto la storia del pensiero matematico

Chi sono i matematici che, dall’antichità fino ai giorni nostri, hanno creato la scienza che ormai permea la nostra vita quotidiana? Quali sono le storie che si celano dietro ai nomi associati a regole e teoremi che ricordiamo dai banchi di scuola? Pitagora e Archimede, Galileo e Cartesio, Leibniz e Newton, il princeps mathematicorum e la femme savante che si nasconde dietro un nome maschile, un rivoluzionario ventenne che muore in un misterioso duello, i creatori di nuovi mondi geometrici, i deputati e i senatori dell’Italia risorgimentale, la ‘principessa della scienza’ col nome ereditato da un re medioevale, un genio ispirato da una dea indiana, il più grande logico dopo Aristotele, il figlio dell’impero britannico che decifra i messaggi dei nazisti. Sono alcuni dei 48 profili raccolti in “MATEMATICI DI PROFILO. Le donne e gli uomini che hanno fatto la storia del pensiero matematico” di Umberto Bottazzini, in edicola con Il Sole 24 Ore per un mese da giovedì 18 novembre e in libreria dal 25 novembre.

Il volume racconta le vicende di 48 tra uomini e donne, forse non molto noti al grande pubblico, che hanno avuto un ruolo decisivo nella storia della cultura e della società occidentale e che celano storie curiose, intriganti personalità e sfumature inaspettate. Tuttavia, come spiega l’autore nella premessa, il libro non si rivolge solo “agli specialisti, ai matematici di professione che pure potranno trovarvi elementi di interesse e magari soddisfare qualche curiosità sulla vita di matematici di cui conoscono i teoremi. Quando ho scritto queste pagine avevo in mente un pubblico diverso, il pubblico dei giovani e meno giovani curiosi di conoscere che razza di persone siano gli uomini (e le poche donne) che nel corso dei secoli hanno creato la matematica che ormai domina la nostra esistenza, anche se lo fa in maniera talmente discreta che forse non ci rendiamo nemmeno conto di quanto pervasiva sia nella quotidianità della nostra vita. L’ignoranza della matematica – tuttora assai diffusa, e a volte esibita con vanto da chi ritiene che debba essere un tratto caratteristico delle persone di cultura – si accompagna all’idea che i matematici siano esseri bizzarri e stravaganti come gli abitanti di Laputa, l’immaginaria isola volante visitata da Gulliver nei suoi Viaggi, dove abitano soltanto uomini di scienza, dediti alle elucubrazioni più astruse e agli studi più ardui e difficili […] I matematici di cui ho tratteggiato il profilo nelle pagine seguenti hanno dimostrato al contrario di possedere straordinarie capacità di invenzione, immaginazione e fantasia”.

Fonte: Il Sole 24 Ore