Mattarella al Bundestag: oltre il 90% di vittime civili. «Non rimanga ignorato e impunito»
Quanti morti occorreranno ancora, prima che si cessi di guardare alla guerra come strumento per risolvere le controversie tra gli Stati, che ne faccia uso per l’arbitrio di voler dominare altri popoli? ’Mai più’ è stata l’espressione adottata nella comunità internazionale per condannare l’olocausto ebraico. Oggi assistiamo a ’di nuovo guerra’. Di nuovo razzismo. Di nuovo grandi disuguaglianze. Di nuovo violenza. Di nuovo aggressione”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando al Bundestag tedesco in occasione della Giornata nazionale del Lutto, parlando di “un accrescimento di crudeltà: con l’era atomica, un solo gesto può cancellare una città e l’innocenza stessa del mondo”.
“Oggi, secondo le Nazioni Unite – ha continuato – oltre il 90% delle vittime dei conflitti è tra i civili. Questo non può rimanere ignorato e impunito”. Secondo il rapporto reso noto ad aprile dall’Alto Commissariato dell’Onu i rifugiati erano 122 milioni, in aumento di anno in anno, ha ricordato il capo dello Stato sottolineando che “non si tratta di statistiche. Sono volti, persone in cammino, famiglie cancellate, alle quali viene sottratto il futuro che preparavano”.
Arginare pretesa di nuovi dottor Stranamore di armare bomba
Per Mattarella “nessuna circostanza eccezionale può giustificare l’ingiustificabile: i bombardamenti nelle aree abitate, l’uso cinico della fame contro le popolazioni, la violenza sessuale. La caduta della distinzione tra civili e combattenti colpisce al cuore lo stesso principio di umanità”. “Da sempre la guerra ambisce a proiettare la sua ombra cupa sull’umanità – ha aggiunto -. Il Novecento ha trasformato la tragedia dei soldati in tragedia dei popoli. Nei borghi d’Europa e nelle città distrutte dai bombardamenti, nelle campagne devastate, milioni di civili divennero bersagli. Deportazioni, genocidi, hanno caratterizzato la Seconda guerra mondiale. Da allora, il volto della guerra non si riflette soltanto in quello del combattente, ma diviene quello del bambino, della madre, dell’anziano senza difesa. E’ quanto accade, oggi, a Kiev, a Gaza”. E per questo, secondo il capo dello Stato occorre rafforzare il multilateralismo “che non è burocrazia, come asseriscono i prepotenti: è l’utensile che raffredda le divergenze e ne consente soluzione pacifica; è il linguaggio della responsabilità comune”. Anche per arginare i “nuovi dottor Stranamore che si affacciano all’orizzonte, con la pretesa che si debba “amare la bomba”.
Fonte: Il Sole 24 Ore