
Mattarella: avanti senza indugio su competitività Ue, urgente la difesa comune europea
«In questi giorni il Simposio celebra il ventennale dalla sua prima edizione e, come ogni anno, il tema proposto – la competitività – compare in cima all’agenda dei governi europei e delle istituzioni comunitarie. Progredire senza indugi e con efficacia in quest’ambito è largamente considerata condizione indispensabile all’ulteriore approfondimento del progetto d’integrazione continentale, al rilancio strategico dell’Unione Europea e alla preservazione di un’economia prospera per i suoi Stati Membri e i suoi cittadini». Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando al Cotec di Coimbra.
Mattarella: Ue agisca, stare fermi non è più un’opzione
Il capo dello Stato ha aggiunto che «il nostro Simposio ha quindi il merito di lanciare ”Un appello all’azione” di grande attualità: è infatti urgente, direi prioritario, che l’Europa agisca, perché stare fermi non è più un’opzione. I rischi dell’immobilismo sono ben identificati nel Rapporto Draghi come in quello Letta, sul futuro del mercato interno: le ipotetiche conseguenze per l’Europa, ad esempio in termini di arretramento nelle condizioni materiali di benessere diffuso o di un allontanamento irreversibile dalla frontiera tecnologica, ne accrescerebbero anche le vulnerabilità sui piani strategico e geopolitico, riducendone la capacità di contrastare le attuali perturbazioni dell’ordine internazionale. Scongiurare tali rischi è fondamentale».
«Ue in ritardo su Difesa, farla con urgenza»
La Difesa comune europea, per Mattarella, «ben esemplifica le conseguenze dell’inazione e delle ingiustificate ritrosie a procedere lungo il cammino dell’integrazione». Il presidente della Repubblica ha ricordato che «gli Stati membri ne discutono da oltre settant’anni. Da quando a Parigi, nel maggio 1952 fu firmato il Trattato che istituiva la Comunità Europea di Difesa. Questa veniva rilanciata, in forme diverse e meno ambiziose, tra il ’98 e il 2000. Non è difficile immaginare quale sarebbe oggi la condizione dell’Unione, di fronte al mutato contesto geopolitico, se avessimo scelto a suo tempo di compiere quel salto di qualità politico nel processo di integrazione. Oggi siamo in ritardo, in rincorsa rispetto agli eventi e dobbiamo, di conseguenza, avvertirne l’urgenza»
«Bene piano Ue, bisogna attrarre talenti»
Mattarella ha aggiunto che «sin dalla sua nascita il COTEC si è imperniato sul tema dell’innovazione e dell’importanza della cooperazione per lo sviluppo di nuove tecnologie. Anche in quest’ambito l’Europa non può rischiare di restare al palo. Abbiamo innanzitutto bisogno di abbondante capitale umano, competente e adeguatamente formato. Occorre anche che esso trovi terreno fertile in ecosistemi di ricerca e innovazione di dimensione europea, che sappiano attrarre e trattenere talenti, grazie anche a nuovi investimenti in infrastrutture e programmi sperimentali comuni»
Fonte: Il Sole 24 Ore