
Mattarella elogia dedizione e impegno delle Forze Armate
«La dedizione, l’impegno profusi dalle donne e dagli uomini dell’Esercito nel contesto internazionale così carico di instabilità e minacce, rappresentano un punto di forza per la Repubblica. Il ruolo dell’Italia nella comunità internazionale, per far sì che si affermino i valori di pace e cooperazione propri alla Costituzione, sa di potersi avvalere di professionalità e di competenze di assoluto livello nelle proprie Forze Armate, così come per la cornice di sicurezza offerta nelle missioni presenti sul Territorio nazionale». Così il messaggio inviato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 164° anniversario della costituzione dell’Esercito italiano, al Capo di Stato maggiore dell’Esercito, Generale Carmine Masiello.
«Viva l’Esercito, viva le Forze Armate, viva la Repubblica!».
«In occasione del 164° anniversario dalla istituzione – prosegue Mattarella – rivolgo l’omaggio della Repubblica alla memoria dei caduti, e ai militari dell’Esercito il ringraziamento per il costante operato al servizio della Patria. In questa giornata di festa giungano a voi tutti, Ufficiali, sottufficiali, graduati, militari di truppa, personale civile dell’Esercito e alle vostre famiglie il saluto e l’augurio più calorosi. Viva l’Esercito, viva le Forze Armate, viva la Repubblica!», conclude .
La fondazione dell’Esercito italiano
Le importanti riforme attuate dallo Stato Maggiore di Vittorio Emanuele II per riconvertire la vecchia Armata Sarda nel primo Esercito Italiano, iniziarono appena conclusa la seconda guerra di indipendenza, alla fine del 1859. Il piccolo esercito regionale del Re di Sardegna non era più sufficiente ad assolvere i complessi compiti che invece avrebbe dovuto affrontare il nuovo esercito a base nazionale. Le operazioni di riunione, di tutte le forze militari disponibili nel paese iniziarono negli ultimi mesi del 1859 concludendo una prima fase organizzativa nel marzo del 1861; infatti fu allora che, con nota n. 76 del 4 maggio 1861, il Ministro Fanti «rende noto a tutte la Autorità, Corpi ed Uffici militari che d’ora in poi il Regio Esercito dovrà prendere il nome di Esercito Italiano, rimanendo abolita l’antica denominazione d’Armata Sarda».
Fonte: Il Sole 24 Ore