Mattarella: più fondi alla ricerca contro il cancro, l’Airc un vanto per l’Italia
“La complessità che contraddistingue la ricerca oncologica richiede la necessità di rafforzare i finanziamenti per rispondere al crescente fabbisogno di risorse per progetti di elevata qualità scientifica che, oggi, risultano in parte esclusi nonostante l’impegno significativo di Fondazione Airc che, nel solo 2025, ha destinato oltre 141 milioni di euro a favore di più di cinquemila ricercatori e ricercatrici al lavoro prevalentemente in istituzioni pubbliche”. E’ il messaggio consegnato al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso di una cerimonia al Quirinale per i “Giorni della ricerca”, dai ministri dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini e della Salute Orazio Schillaci, dal presidente Andrea Sironi e dalla direttrice scientifica Anna Mondino di Fondazione Airc, nonché da Maria Rescigno, vice direttrice scientifica per la Ricerca di base di Humanitas. “Celebriamo i nostri sessant’anni di impegno a sostegno della ricerca sul cancro nel nostro Paese – ha sottolineato Andrea Sironi – nei quali Airc ha destinato oltre 2,5 miliardi di euro alla ricerca competitiva, contribuendo a raggiungere risultati concreti per la diagnosi, la prevenzione e la cura del cancro”.
Un impegno sottolineato dal capo dello Stato che ha espresso “riconoscenza per il prezioso lavoro di ricercatori, medici, volontari, sostenitori dell’Associazione che, giorno per giorno, sono parte di questa straordinaria impresa, scientifica e sociale, che consente autentici, concreti progressi nella nostra vita”. “L’Airc ha fatto della ricerca il suo campo – ha detto Mattarella -. Ha raccolto risorse per programmi di enorme valore e continua a farlo: la sua storia è un vanto per l’Italia. Il nostro è tempo di accelerazioni. Induce a riflettere ripensare ai pionieri dell’AIRC, che sessant’anni fa, hanno avviato una battaglia contro il cancro quando questo era considerato un male incurabile, una condanna irrevocabile. Hanno iniziato con la convinzione che proprio la ricerca avrebbe ribaltato i rapporti di forza tra salute e malattia. Che la ricerca avrebbe sconfitto i tumori. E, nel frattempo, avrebbe potenziato le cure, migliorato la vita dei pazienti e delle loro famiglie. Avrebbe fatto crescere la fiducia nella guarigione e diffuso e sorretto la prevenzione”.
Oggi, quelle ricerche e i risultati ottenuti possono dare a donne e uomini, a giovani e anziani, “la possibilità di prevalere su quel che prima appariva invincibile, poter essere liberi dal cancro ed esercitare il diritto al futuro”.
Dal mondo della ricerca un messaggio di pace
“E’ un paradosso – ha aggiunto – che, in presenza di così tante evidenze, e nel pieno di una sfida che coinvolge intelligenze tra le migliori di ogni Continente, si propaghino – in parallelo a grandiosi progressi – anche sconclusionate teorie anti-scientifiche. Chiusure regressive che, avversando la scienza, si traducono in autolesionismo e in sfiducia nella vita e nel futuro”. Per Mattarella “è di grande significato il messaggio che proviene dal mondo della ricerca mentre guerre sanguinose e minacce di sopraffazione incombono sul cambiamento d’epoca. La ricerca è frutto e, insieme, veicolo di collaborazione, di pace, valore universale che non ammette frontiere”.
Nel suo discorso il presidente della Repubblica ha ricordato come “investire nella ricerca sia responsabilità di medio-lungo termine perché la ricerca è un moltiplicatore, sociale ed economico, che agisce su vasta scala”. In questa direzione ha definito “esemplari i risultati prodotti dal Next Generation Eu che, tradotto nei piani nazionali, ha contribuito, e molto, in questi anni, a far crescere tanti giovani ricercatori che oggi pongono a disposizione un patrimonio di sapere e di esperienze: un patrimonio che non può andare disperso con l’esaurirsi delle fonti straordinarie di sostegno”. Un riferimento anche al Ssn. “Le innovazioni che portano giovamento alla vita delle persone – ha detto – devono avere una positiva ricaduta sull’intero sistema del Servizio sanitario nazionale, che si trova alle prese con l’invecchiamento della popolazione, con i prezzi dei farmaci salvavita, con le carenze di personale medico e infermieristico, insomma con le difficoltà che rappresentano ostacoli al pieno raggiungimento di uno dei traguardi più importanti della vita della Repubblica”.
Fonte: Il Sole 24 Ore