Mattarella: su dl cittadinanza valutare riconsiderazioni

Mattarella: su dl cittadinanza valutare riconsiderazioni

Il decreto legge sulla riforma della cittadinanza ha creato «attenzione» e anche «spaesamento» tra gli italiani all’estero e sarà «utile» seguire il dibattito che si svolgerà nel Consiglio generale degli italiani all’estero, anche in vista di qualche «riconsiderazione». Lo ha detto il capo dello Stato Sergio Mattarella incontrando al Quirinale il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (Cgie). «Il tema del decreto legge recante la recente riforma sulla cittadinanza ha suscitato attenzione e dibattito nelle comunità degli italiani: ’spaesamento’ lo ha definito, poco fa, la segretaria generale». Ha sottolineato il presidente: «Sarà certamente utile – e da seguire con attenzione – la riflessione che si aprirà sul tema nel vostro Consiglio in questa sessione, per favorire una meditata considerazione – ed eventualmente riconsiderazione – dei temi che si sono aperti».

Cittadinanza: fonti Farnesina, Mattarella in linea con governo, valutiamo miglioramenti

«Le parole del presidente Mattarella sono perfettamente in linea con il Governo. Se ci sono dei miglioramenti da fare» sulla legge sulla cittadinanza «si valuteranno». Così fonti della Farnesina contattate da LaPresse dopo le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella sulla riforma della cittadinanza. Dal Ministero viene fatto notare come il Capo dello Stato abbia prima controfirmato il decreto e poi promulgato la legge approvata dal Parlamento, con l’obiettivo di combattere le irregolarità e gli episodi di compravendita della cittadinanza in alcuni Paesi del Sud America.

Mattarella: «La migrazione parte essenziale della nostra identità»

«La storia della migrazione italiana è parte essenziale della nostra identità nazionale – ha ricordato il capo dello Stato -. Dalle grandi migrazioni successive all’Unità d’Italia, alle numerose partenze nel secondo dopoguerra, generazioni di italiani hanno trovato destini migliori al di fuori del nostro Paese, sostenendone, in modo determinante, la ripresa e lo sviluppo con le consistenti rimesse finanziarie del secolo scorso. Il loro apporto, da una prospettiva più ampia si è anche tradotto nel dar vita a preziosi legami fra l’Italia e i Paesi di accoglienza, legami alimentati dal rispetto e dall’ammirazione per quanto essi hanno saputo realizzare, e, inoltre, nel diffondere le molteplici espressioni della cultura del nostro Paese. Le collettività italiane hanno saputo rendere “prossima” l’Italia a tutte le latitudini. Anche nei luoghi più remoti sono stati ambasciatori autentici della italofonia. Si tratta di elemento rilevante nella politica internazionale della Repubblica, affermando valori come il dialogo, la laboriosità, l’accoglienza, la pace».

«Ruolo fondamentale delle donne emigrate»

«Un ruolo fondamentale è stato svolto dalle donne» emigrate, ha ricordato Mattarella. «Sin dalle prime ondate migratorie, le nostre connazionali sono state le autentiche custodi della lingua, della cultura e delle tradizioni, trasmettendo valori alle successive generazioni e mantenendo vive le radici con l’Italia, finanche in contesti difficili. Perno della famiglia in ogni contesto. Educatrici, scienziate, imprenditrici, operatrici culturali: la loro presenza ha rappresentato la struttura portante delle nostre collettività all’estero, contribuendo in modo decisivo alla loro coesione e, al tempo stesso, all’integrazione nelle comunità d’accoglienza».

Fonte: Il Sole 24 Ore