Mazda 6e: come va su strada la berlina elettrica giapponese (con tecnologia cinese)

Mazda 6e: come va su strada la berlina elettrica giapponese (con tecnologia cinese)

Gli interni

Davanti al guidatore troviamo un display da 10,2 pollici, al centro uno schermo centrale da 14,6”, senza praticamente alcun tasto fisico, mentre il terzo schermo è solo virtuale: un head-up display a realtà aumentata che simula uno schermo da 50” distante 7,5 metri. Le vetture che abbiamo avuto modo di provare sono di pre-produzione e uno degli ultimi elementi che viene affinato è l’infotainment. Questo viene infatti spesso migliorato in un secondo momento grazie agli aggiornamenti Other The Air (OTA). Al momento risulta piuttosto acerbo specialmente per quanto riguarda la disposizione delle informazioni e dei settaggi. Supporta comunque Android Audo e Apple Carplay wireless, ha comandi sia vocali sia gestuali, è dotato di un sistema audio Sony a 14 altoparlanti, compreso un subwoofer e due integrati nel poggiatesta, e infine permette il controllo in remoto di diverse funzioni tramite smartphone che può essere inoltre configurato come chiave elettronica.

Il volante è tagliato nella parte bassa, i sedili anteriori, riscaldati e ventilati, sono separati da un tunnel a ponte con lo spazio per la ricarica wireless dello smartphone (raffreddato da una ventola), due porta bicchieri e un piccolo scomparto. Posteriormente sono presenti due bocchette per la climatizzazione con temperatura regolabile, un pulsante per la chiusura del tendalino del tetto panoramico (solo sulla versione Takumi Plus) e un secondo che permette anche di spostare totalmente in avanti il sedile anteriore destro così da avere ancora più spazio.

Gli allestimenti Takumi e Takumi Plus si differenziano sostanzialmente per le combinazioni di materiali e colori. Il primo ha i rivestimenti in pelle artificiale beige e nera con il cielo in grigio chiaro con inserti in metallo, il secondo adotta pelle Nappa e scamosciato cuciti a vista, cielo in tessuto nero e inserti color legno con volante rivestito in pelle bicolore. Sul primo le bocchette hanno finitura Silver, sul secondo sono Titanium.

Come va su strada

La 6e è riuscita a mantenere il dna Mazda? Più o meno. Sicuramente “più” per quanto riguarda il comfort di guida tipico della Casa di Hiroshima, con uno sterzo preciso, una buona taratura delle sospensioni posteriori multilink, un impianto frenante preciso e ovviamente il brio dato dai 320 Nm di coppia del motore elettrico a trazione posteriore. L’abitacolo è spazioso sia anteriormente, sia posteriormente e le finiture sono curate con la precisione che contraddistingue la Casa giapponese. Un po’ meno nella rumorosità dell’abitacolo, che con la trazione elettrica evidenzia anche rumori che sulle termiche non si sentono, e soprattutto sull’interazione uomo-macchina. Questa oggi è una delle componenti fondamentali che contribuisce al concetto di veicoli definiti dal software. Non che la qualità dell’infotaiment sia di basso livello, anzi, ma sicuramente la scomparsa dei tasti fisici e i tanti “gadget” tecnologici ricordano più i brand cinesi che quelli giapponesi. Tre esempi tra tutti, un’interfaccia piuttosto caotica nella disposizione delle funzioni, la possibilità di controllare alcune funzioni con gesture nell’aria e l’impossibilità di chiusura delle bocchette di aerazione senza orientarle lateralmente. Alcune funzioni sono in realtà interessanti, come la possibilità di escludere tutti gli speaker e lasciare attivi solo quelli sul poggiatesta per la massima privacy durante le conversazioni telefoniche.

Tre le modalità di guida disponibili, oltre a Normal e Sport c’è quella personalizzabile che consente di agire sulla rigidità dello sterzo, sulla risposta del motore e sull’intervento della frenata rigenerativa.

Fonte: Il Sole 24 Ore