Melinda apre la funivia delle mele in val di Non

Melinda apre la funivia delle mele in val di Non

Nella Val di Non, in Trentino, la raccolta delle mele è iniziata come sempre a fine agosto. Ma a differenza degli scorsi anni, da ora in poi non saranno i camion a portare su e giù i frutti dai meleti fino alle celle di conservazione scavate nella montagna, bensì la nuova funivia delle mele. Ieri ha infatti compiuto il suo primo viaggio l’avveniristico impianto a fune voluto dal consorzio Melinda per collegare una delle sale di lavorazione dello stabilimento di Predaia con le celle ipogee nel cuore dell’ex miniera di Rio Maggiore, a 900 metri dall’ingresso delle cave e a circa 575 metri sul livello del mare.

Costata 10 milioni di euro, l’opera è stata in parte finanziata con i fondi del Pnrr, che hanno coperto il 40% dell’investimento. Si tratta del primo impianto al mondo a fune dedicato al trasporto di frutta, un progetto 100% made in Italy realizzato dal consorzio Melinda con la collaborazione del gruppo Leitner.

Lunga 1,3 chilometri e con un dislivello di quasi 90 metri, la nuova funivia è in grado di trasportare ogni ora 460 contenitori da 300 chili di mele ciascuno, viaggiando alla velocità di 5 metri al secondo. Grazie al nuovo impianto, ogni anno si eviteranno oltre 5mila viaggi di camion, con una conseguente riduzione delle emissioni di CO2 e anche minori ingorghi sulle strade. La struttura a fune è inoltre alimentata da fonti rinnovabili, sia fotovoltaico che idroelettrico. «La nuova funivia delle mele del consorzio Melinda è un esempio di come i fondi del Pnrr possano rendere le aziende protagoniste della transizione energetica», ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida.

Melinda non è nuova ai progetti innovativi: da diversi anni ormai utilizza infatti le vecchie cave della miniera di Rio Maggiore per stoccare i frutti raccolti, sfruttando l’effetto frigorifero naturale della pancia della montagna e ottenendo così un risparmio energetico di circa il 30% rispetto ai magazzini tradizionali. «Questa funivia – spiega il presidente di Melinda, Ernesto Seppi – costituisce un ulteriore elemento che arricchisce un percorso di sostenibilità che il nostro consorzio ha avviato già molti anni fa, adottando con visione e tempismo soluzioni concrete come l’impiego esclusivo delle energie rinnovabili, l’uso dell’irrigazione a goccia per garantire il risparmio idrico nei campi e il ricorso alla frigoconservazione naturale nelle celle ipogee».

Fonte: Il Sole 24 Ore