
Meloni: c’è un disegno politico della magistratura sui migranti
Giorgia Meloni ne è convinta: per la premier ci sarebbe un vero e proprio «disegno politico intorno ad alcune decisioni della magistratura» e in particolare «quelle che riguardano l’immigrazione», come se «si volesse frenare la nostra opera di contrasto all’immigrazione illegale». Un posizionamento – quello dei giudici – che sempre secondo la presidente del Consiglio sarebbe conseguenza delle scelte del Governo. «Ovviamente a me non sfugge che la riforma della giustizia procede a passi spediti e ho messo in conto eventuali conseguenze». Parole pesanti quelle pronunciate da Meloni ieri sera al Tg5 da dove è tornata ad attaccare i giudici anche sul caso Almasri: «Ho detto quello che penso: considero surreale la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti dei ministri Nordio, Piantedosi e del sottosegretario Mantovano che hanno agito nel rispetto della legge per tutelare la sicurezza degli italiani». Ma, come aveva già detto nel suo post di lunedì, Meloni ha aggiunto che è «ancora più surreale» che invece nei suoi confronti il Tribunale dei ministri abbia chiesto «l’archiviazione».
«I miei ministri non governano a mia insaputa, perché io non sono Alice nel paese delle meraviglie, sono il capo del governo e non sono neanche, diciamocelo, un Conte qualsiasi che faceva finta di non sapere che cosa facesse il suo ministro degli Interni», ha aggiunto con riferimento alla posizione assunta dall’ex premier e leader M5s nei confronti di Salvini. La reazione di Conte è stata immediata. «Non sono certo una Meloni qualsiasi. E grazie a Dio, non avrei mai rimpatriato una persona accusata di aver stuprato bambini e di crimini contro l’umanità».
Prudente invece continua ad essere Meloni sul fronte economico. Sui dazi ricorda anzitutto che «la competenza è della Commissione europea» e assicura che in ogni caso il governo «continuerà ad aiutare le nostre imprese e i nostri produttori». Certo «il contesto internazionale è complesso» e pesa sulle prospettive di crescita ma – sostiene – «l’Italia ha le carte in regola per affrontare questa stagione». La presidente del Consiglio rivendica la «stabilità» dell’esecutivo e anche «fondamentali dell’Italia migliori di quelli di altri grandi Paesi europei».
Significa secondo Meloni che «la strategia adottata è corretta». Nessuna anticipazione sulla prossima legge di Bilancio. La premier, che nel pomeriggio ha salutato con un biglietto i «chigisti» (i giornalisti che seguono la presidente del Consiglio) augurandogli di riposare perché poi si dovrà correre, si prepara alle sfide dell’autunno.Tra queste c’è ovviamente la manovra che si sovrappone alla campagna elettorale per le Regionali. Meloni si dice certa che il centrodestra «troverà la quadra» sulle candidature. Nel frattempo mette in vetrina il via libera definitivo al progetto per il Ponte sullo Stretto e a Roma Capitale: «Se ne è discusso per decenni, gli altri parlavano noi facciamo».
Fonte: Il Sole 24 Ore