
Mense scolastiche, 86 euro al mese alle elementari (ma il servizio c’è solo in una scuola su tre)
«Ogni giorno – dichiara Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale Scuola di Cittadinanzattiva – in Italia quasi 2 milioni di studenti usufruiscono della refezione scolastica. Tuttavia nel 2024 il 23% delle famiglie è a rischio povertà, percentuale che sale al 42% – in aumento del 5% rispetto al 2023 – per chi ha tre o più figli minori. Fra queste ultime il 10,4% (era il 9,5% nel 2023) si trova in grave deprivazione materiale e sociale».
In particolare Cittadinanzattiva chiede interventi continuativi, per almeno un quinquennio, per sostenere le famiglie, ma anche potenziare il Fondo per il contrasto della povertà alimentare a scuola, previsto dall’ultima legge di Bilancio e destinato ai Comuni per l’erogazione di contributi per consentire l’accesso gratuito al servizio mensa agli studenti della scuola primaria appartenenti a famiglie in condizioni di difficoltà economiche. A proposito del Fondo, l’associazione dei consumatori chiede di emanare al più presto il decreto attuativo per ripartire le risorse fra gli enti locali.
Solo una scuola su tre ha la mensa
Il report presenta anche una disamina dei fondi messi a disposizione con il Pnrr nei vari territori per le mense scolastiche. Secondo l’Anagrafe nazionale, più di un terzo degli edifici scolastici, ossia 13.865 su 40133, è dotato di locale mensa. La distribuzione del servizio, infatti, non è omogenea: nelle Regioni del Sud poco più di un edificio su cinque dispone di una mensa scolastica (22% al Sud, 21% nelle Isole) e la quota scende al 15,6% in Campania e al 13,7% in Sicilia. La differenza con le regioni del Centro (Umbria, Marche, Toscana, Lazio) e del Nord (Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Veneto) è molto evidente: 41,2% e 43,1% rispettivamente sono gli edifici dotati di mensa scolastica in quelle aree. La regione con un numero maggiore di mense è la Valle d’Aosta (72%), seguita da Piemonte (62,4%), Toscana (59,6%) e Liguria (59,1%).
Dalla piattaforma Regis, a dicembre 2024 risulta che, complessivamente, con il Pnrr sono stati finanziati 961 interventi. Per colmare il divario territoriale circa il 58% dei fondi sarebbe dovuto andare alle regioni del sud, ma, osservando le graduatorie finali, si evidenzia come le Regioni del Sud e delle Isole prevedono complessivamente 489 interventi, pari al 50,88% del totale. In termini di risorse economiche, però, al Sud e alle Isole vanno complessivamente il 37% delle risorse impiegate, al Nord il 48%, al Centro il 15 per cento.
Poco più della metà degli interventi, 516, pari al 54%, prevede la costruzione di nuove mense, di cui 228 (44%) al Sud e nelle isole. Negli altri casi si tratta, dunque, di interventi di ampliamento, messa in sicurezza, efficientamento energetico, manutenzione, e così via, di mense preesistenti.
Fonte: Il Sole 24 Ore