Mercedes, calano le vendite in Cina e Usa. Produzione elettrica verso l’Ungheria
Il rallentamento della domanda in Cina e le tensioni commerciali con gli Stati Uniti si riflettono sulle consegne, e quindi sui conti, di Mercedes-Benz. Nel terzo trimestre del 2025, le consegne globali del gruppo tedesco sono scese del 12% su base annua, a 441.500 veicoli. In Cina il calo è stato del 27%, negli Stati Uniti del 17%. Il lusso automobilistico tedesco soffre la concorrenza dei marchi locali, che dominano il mercato elettrico con modelli più accessibili e molto avanzati sotto il profilo tecnologico.
La gamma elettrica del gruppo mostra segnali contrastanti. Nel trimestre, le vendite di veicoli a batteria (Bev) sono rimaste stabili a 42.600 unità rispetto all’anno precedente, nonostante un incremento del 22% rispetto al secondo trimestre grazie alla nuova CLA elettrica. I modelli di punta EQS ed EQE, pensati per competere con Tesla e i marchi premium cinesi, non hanno però trovato il favore del pubblico, alimentando dubbi sulla strategia di spostamento verso l’alta gamma, foriera di margini maggiori, voluta dal ceo Ola Källenius per la transizione all’elettrico.
«Le condizioni di mercato in Cina hanno inciso in modo significativo sulle nostre vendite», ha ammesso Mathias Geisen, membro del board del gruppo, ricordando però la buona tenuta dei mercati europei e sudamericani. Ma la frenata nelle due principali regioni extraeuropee ha indotto Mercedes a intervenire sulla struttura industriale e sui costi.
Fabbriche, cura dimagrante in Germania a favore dell’Ungheria
Proprio questa necessità sta favorendo la diminuzione di posti lavoro in Germania e l’aumento in Ungheria. A Kecskemét, dove già lavorano oltre 4.500 persone, Mercedes amplierà la produzione e assumerà circa 3.000 addetti. Dalla fabbrica, attiva dal 2012, usciranno la Classe C elettrica – attesa nel secondo trimestre 2026 e basata sulla nuova piattaforma MB.EA – e la nuova GLB, in versione elettrica e ibrida. La quota ungherese nella produzione europea passerà dal 15% al 30%, con volumi tra 300mila e 400mila unità l’anno.
Gli stabilimenti tedeschi di Sindelfingen, Rastatt e Brema resteranno intorno alle 200mila unità ciascuno. I tagli, concordati con i consigli di fabbrica, hanno finora riguardato soprattutto lavoratori temporanei. A Sindelfingen, lo stabilimento principale di Mercedes-Benz in Germania, resta comunque una linea strategica: nel 2026 inizierà l’assemblaggio della nuova AMG GT a quattro porte, completamente elettrica.
Fonte: Il Sole 24 Ore