Messina: «Italia e Germania, è il momento di fare sistema»
«Caro Carlo, in tempi di sfide profonde del settore bancario europeo e di trasformazioni continue, Intesa Sanpaolo è un’ancora di stabilità. E il suo amministratore delegato, alla guida dell’istituto dal 2013, lo scorso aprile è stato riconfermato per altri tre anni, quando di questi tempi i vertici delle banche vengono cambiati spesso. Messina lo possiamo paragonare allora ad Angela Merkel, e vi assicuro è un complimento». Così ieri Albrecht F. Schirmacher, presidente dell’associazione di giornalisti economico-finanziari internazionali di Francoforte “The Group 20+1”, si è rivolto a Carlo Messina, consigliere delegato e ceo di Intesa Sanpaolo alla cerimonia di premiazione del banchiere italiano.
Il riconoscimento
L’associazione lo scorso giugno ha assegnato a Messina il prestigioso premio “European Banker of the Year 2024”. E ieri nella Sala degli imperatori nel Römer, Palazzo Municipale di Francoforte, Messina è stato premiato alla presenza di oltre 200 protagonisti della finanza tedesca ed europea, di Stephanie Wüst, vice sindaco e responsabile del dipartimento economia di Francoforte che lo ha accolto calorosamente e dell’ambasciatore italiano in Germania Fabrizio Bucci.
Messina come Merkel. Intesa Sanpaolo «ancora di stabilità» nel Paese che è considerato la culla della stabilità fiscale in Europa. Il riconoscimento è quindi andato oltre i grandi successi del banchiere, premiandone la visione di portata europea e l’importanza che ha dato all’inclusione. Nel cuore di Francoforte, Italia e Germania si sono mostrate così in grande sintonia.
«Fare squadra»
«Italia e Germania devono fare squadra. Fare sistema. E’ un momento unico per lavorare insieme, e non soltanto perché c’è una forte correlazione tra le due economie – ha detto Messina, interpellato dal Sole24Ore ai margini della cerimonia di premiazione -. Lo spread dei titoli di Stato tra i due Paesi si è ridotto, c’è stato un miglioramento della finanza pubblica italiana. Il debito pubblico è la nostra unica debolezza, dobbiamo ridurlo. L’Italia sta per uscire dalla procedura di infrazione Ue per deficit eccessivo e questo è molto importante per il nostro rapporto con la Germania. Questo è il momento giusto, è indispensabile rafforzare ora il nostro legame strategico con la Germania. Questo momento unico va colto». E poi ha aggiunto: «La Germania è un potente motore di crescita del nostro Paese: quando la Germania rallenta, anche l’Italia rallenta, come sta accadendo ora. E se l’economia della Germania torna a crescere, con una ripresa degli investimenti, così sarà per l’Italia. E ritengo che anche la Germania ora voglia lavorare di più con l’Italia. La Germania, va ricordato, ci ha sostenuto con il Piano Nazionale di ripresa e resilienza per l’Italia, per aiutare il nostro Paese a superare la crisi. Sono stato paragonato ad Angela Merkel, nell’assegnazione di questo premio, un fantastico paragone che mi ha veramente colpito».
L’elogio di Ermotti
Sergio Ermotti, ceo di UBS, nel suo intervento quale European Banker Of The Year 2023, ha intessuto grandi elogi. «Carlo si è affermato come un vero e proprio leader del settore bancario europeo: un uomo guidato dalla passione, allo stesso tempo capace di prendere decisioni basate su una profonda competenza, una vasta esperienza e una indiscussa visione di leadership». Ha poi ripercorso i 38 anni della lunga carriera da banker di Messina, dal corporate finance in Banca nazionale del lavoro al Banco Ambrosiano Veneto e poi Intesa, dove «ha privilegiato una visione strategica a lungo termine rispetto ai guadagni di breve termine, sempre servendo le comunità nelle quali operava». Ieri è stato premiato anche il suo «coraggio di prendere decisioni coraggiose come quella dell’offerta pubblica di scambio non richiesta per UBI banca, la più grande operazione bancaria europea degli ultimi dieci anni», ha sottolineato Ermotti, mettendo in chiaro che il frammentato settore bancario italiano andava consolidato.
Fonte: Il Sole 24 Ore