Meta AI, così le chat negli Usa finiscono sulla pubblica piazza. Ecco come evitarlo

Meta AI, così le chat negli Usa finiscono sulla pubblica piazza. Ecco come evitarlo

Chiedere consigli per problemi sentimentali, leggere le proprie analisi del sangue, avere opinioni sulla gestione dei propri soldi. Sono solo alcuni degli usi più comuni che le persone in tutto il mondo stanno facendo di Meta AI, l’assistente di intelligenza artificiale di Meta, che utilizza Llama 3.2, il large language model sviluppato dall’azienda. Negli Usa è disponibile anche tramite l’app Discover, una sorta di social network dove gli utenti possono vedere le conversazioni altrui, confrontare i prompt e guardare le immagini generate dagli altri.

Da tempo sappiamo che uno degli aspetti più spinosi dell’assistente digitale lanciato da Mark Zuckerberg – che sta investendo moltissimo nello sviluppo della propria intelligenza artificiale, come dimostra l’accordo da 14 miliardi firmato con Scale AI, l’azienda di etichettatura di dati che si avvale di migliaia di freelance in tutto il mondo per catalogare e dare feedback all’intelligenza artificiale – riguarda proprio la sua integrazione forzata nelle piattaforme. L’assistente virtuale si trova direttamente dentro le app di WhatsApp, Instagram e Facebook, e non è possibile disinstallarlo. Se l’utente non intende utilizzarlo, può solo astenersi dall’aprire la chat o disinstallare completamente l’app.

Chattare con Meta come se fosse un amico

Anche per questo motivo porre una domanda al cerchietto AI come se fosse la chat con un amico o un consulente sta diventando un’abitudine sempre più diffusa. Ciò che spesso sfugge è che raccontare dettagli troppo personali a Meta AI può comportare la pubblicazione della conversazione nel feed di Discover, una sezione dell’app (al momento non è disponibile in Italia) che funziona appunto come un social. Qui chiunque può leggere centinaia di scambi tra utenti e l’intelligenza artificiale di Meta.

Nel feed sono accessibili prompt, dialoghi e immagini generate. In questo modo tutti gli utenti Meta possono esplorare il modo in cui gli altri utilizzano l’assistente artificiale, replicare i prompt, generare le stesse immagini.

Fonte: Il Sole 24 Ore