Metà degli investitori italiani investirà 6mila euro in meno
Ottimisti nonostante tutto. Secondo i risultati un’indagine condotta da Fidelity International gli investitori italiani non si fanno intimorire troppo dalla volatilità e tendono a essere propensi a investire con un’ottica di lungo periodo e pur considerando il quadro geopolitico come principale fattore di incertezza. E’ questo in sintesi il quadro che emerge dalle interviste su 1.000 gli investitori retail in Italia condotta da Fidelity nell’ambito della European Investor Sentiment Survey, finalizzata a comprendere il comportamento degli investitori in tutta Europa.
L’Italia
In Italia oltre un terzo (36%) degli investitori ha una visione ottimistica del mercato azionario per i prossimi 12 mesi e la stessa percentuale si aspetta una stabilità dei mercati, mentre il 24% ha una visione più pessimistica. Inoltre l’indagine ha rilevato che il 51% degli investitori italiani è propenso a investire meno nei prossimi 12 mesi, complice l’incertezza e la volatilità, oltre alle preoccupazioni per gli eventi geopolitici. In media, chi intende ridurre gli investimenti stima di investire quasi 6mila euro in meno nei prossimi 12 mesi. «Sebbene investire possa risultare difficile in un contesto di fluttuazioni quasi quotidiane – ha spiegato Rosario Sarcone, head of sale Italy, Fidelity International – è importante comprendere che la volatilità di mercato è una componente inevitabile e intrinseca degli investimenti. Le correzioni di mercato possono persino rivelarsi interessanti opportunità per gli investitori con un orizzonte temporale di lungo periodo. Gli investitori si troveranno in una migliore posizione se resteranno investiti in un portafoglio diversificato così da poter trarre vantaggio da diversi cicli di mercato».
Il valore della consulenza
Per far fronte alla volatilità, il 44% degli investitori ha preferito affidarsi a un consulente finanziario, mentre il 30% ha dichiarato che le fluttuazioni di mercato non influenzano il comportamento, inalterando la strategia di lungo periodo e il 14% ha affermato di aver aumentato gli investimenti durante i periodi di volatilità, adottando la strategia del “buy the dip”. Peecentuali che rivelano una certa maturità da parte degli investitori italiani, più consapevoli delle scelte fatte e fedeli all’orizzonte temporale richiesto soprattutto dagli investimenti azionari.
L’asset allocation
Quasi un terzo (31%) degli investitori italiani preferisce gli asset nazionali come opportunità di acquisto per il prossimo anno. La Cina è la seconda opzione preferita (18%), seguita dagli asset europei (17%). I titoli azionari si confermano la classe di investimento più popolare tra gli investitori italiani, seguita da obbligazioni e strumenti a reddito fisso (34%), mentre cresce anche l’appeal delle crypto che hanno superato la liquidità: il 13% degli investitori le considera un’opportunità di acquisto per l’anno a venire.
Gli investitori europei
L’indagine tra gli investitori dei Paesi europei mostra è un generale ottimismo sulle prospettive dei mercati azionari, soprattutto quelli nazionali: nei Paesi Bassi (52%), in Germania (50%) e in Svizzera (50%) oltre la metà degli intervistati che mostrano una view positiva. La Spagna si posiziona subito dopo (47%), mentre gli investitori francesi sono i meno ottimisti a livello europeo (34%). Sulle scelte persa per tutti l’incertezza geopolitica e rallentamento della crescita economica e per questo gli investitori prevedono di investire meno nel corso dei prossimi 12 mesi (il 52% in Francia, il 43% in Svizzera, il 44% in Spagna e il 41% in Germania). Solo nei Paesi Bassi c’è più ottimismo solo il 29% degli intervistati pensa di investire meno.
Fonte: Il Sole 24 Ore