Metà denunce nelle grandi città, una su cinque a Milano e Roma
Sette delle 14 città metropolitane entrano nella top ten dei territori con più delitti denunciati all’autorità giudiziaria ogni 100mila abitanti, individuati dall’Indice della Criminalità del Sole 24 Ore. Cresce, infatti, il peso di queste aree ad alta densità sul volume totale degli illeciti: il 47,9% dei crimini nel 2024 è stato rilevato nelle 14 città metropolitane, un’incidenza in netto aumento negli ultimi anni rispetto a una media del 44% – praticamente stabile – tra il 2009 e il 2019. In particolare a Milano, Roma e Firenze – sul podio dell’Indice della Criminalità – si concentra il 23,5% dei reati rilevati. A Milano e Roma, più nel dettaglio, uno su cinque. Tra le prime dieci province per reati in rapporto agli abitanti, si incontrano anche Bologna, Torino, Venezia e Genova.
Queste performance vanno contestualizzate: nelle 14 città metropolitane risiede il 36,2% della popolazione italiana e nei grandi centri urbani agli abitanti si sommano turisti, pendolari e studenti, che di fatto triplicano la popolazione che vive sul territorio. Il tasso di delittuosità non può tenerne conto, ma nell’analisi delle statistiche del Viminale questa dimensione va tenuta in considerazione.
«Solo nella Capitale arrivano tra i 30 e i 50milioni di turisti all’anno», afferma l’ex procuratore di Milano, Francesco Greco, oggi con delega alla sicurezza presso il Comune di Roma. Azioni di contrasto alla criminalità, per presidiare meglio il territorio, possono tradursi in un maggior numero di denunce. «L’organizzazione del lavoro notturno delle forze di Polizia è spesso deficitario. Oltre alla videosorveglianza su cui stiamo investendo molto servirebbe un maggiore presidio durante le ore notturne», lamenta Greco, commentando i dati della Capitale, sottolineando come però il potere dell’amministrazione comunale resti limitato. «Il Comune – spiega – affronta la situazione bendato perché non conosce i dati puntuali sui reati commessi per poter impostare azioni mirate di contrasto. Investiamo per diminuire il degrado nelle aree dismesse e aumentare il controllo del territorio, ma per il resto la responsabilità del sindaco è limitata».
Alle complessità delle grandi città si affianca, in alcuni territori, una maggiore propensione alla denuncia. Questo aspetto emerge in modo evidente, affiancando i dati di Milano (6.952 reati ogni 100mila abitanti) a quelli molto inferiori di Napoli (4.479) o di Palermo (3.936).
Al di là dei fenomeni più gravi, come l’omertà legata alla criminalità organizzata, o dei reati per cui la maggiore sensibilità si traduce in più denunce (come per violenze sessuali o bullismo), non esistono però studi recenti che certificano la differente propensione a denunciare. Influenzata dalla necessità o utilità di farlo (ad esempio per motivi assicurativi) oppure dalla volontà di evitare un concorso di colpa, per il resto è in generale legata al senso civico, alla fiducia dei cittadini nelle istituzioni. Ma è difficile comprendere se questi aspetti siano cambiati nell’ultimo decennio.
Fonte: Il Sole 24 Ore