Microsoft e Nvidia investono 15 miliardi nella rivale di OpenAI
Microsoft e Nvidia (che nelle prossime ore sarà chiamata alla pubblicazione dei conti trimestrali) si sarebbero impegnate a investire fino a 15 miliardi di dollari complessivi nel prossimo round di finanziamento di Anthropic. Lo riporta l’agenzia Bloomberg. Ed è un passaggio che dice molto di dove sta andando la corsa all’intelligenza artificiale negli Stati Uniti. Cioè verso concentrazioni sempre più strette tra chi costruisce i modelli e chi possiede l’infrastruttura che li fa girare. Schema già visto, del resto, con OpenAI.
L’intesa si inserisce in un filone ormai riconoscibile: i grandi fornitori di cloud e chip finanziano gli sviluppatori di modelli, e questi ultimi, in cambio, acquistano potenza di calcolo dagli stessi soggetti che li finanziano. Un meccanismo a circuito chiuso che sta creando più di un allarme tra gli investitori, convinti che queste “circular AI deals” siano il segnale più evidente di una possibile bolla.
Dentro l’accordo c’è un punto cruciale: Anthropic (che da molti è considerata la vera rivale di OpenAI) si impegna ad acquistare 30 miliardi di dollari di capacità computazionale dal cloud Azure di Microsoft. Significa che l’azienda guidata da Satya Nadella, già investitore chiave di OpenAI, continua a rafforzare la propria rete di influenza sul mercato dei modelli generativi.
E lo stesso Nadella lo dice chiaramente, in un video diffuso nelle scorse ore: «Diventeremo sempre più clienti l’uno dell’altro: useremo i modelli di Anthropic, loro useranno la nostra infrastruttura, e andremo sul mercato insieme. Tutto ciò si basa sulla partnership con OpenAI, che resta per noi un partner fondamentale». Una frase che fotografa anche l’evoluzione degli ultimi mesi, segnati da una competizione crescente tra Microsoft e OpenAI, pur dentro la stessa alleanza industriale.
Per Anthropic – nata nel 2021 per iniziativa di ex dipendenti di OpenAI e posizionata come società attenta alla sicurezza e all’affidabilità dell’IA – la mossa è doppia: da un lato consolida rapporti strategici con uno dei colossi del cloud, dall’altro aumenta la sua potenza di calcolo in vista dell’espansione dei propri modelli.
Fonte: Il Sole 24 Ore