Microsoft stacca la spina a Windows 10. Ecco quello che c’è da sapere

Microsoft stacca la spina a Windows 10. Ecco quello che c’è da sapere

È finito il 14 ottobre il supporto di Microsoft per il sistema operativo Windows 10. Questo significa che dopo tale data l’assistenza tecnica, gli aggiornamenti delle funzionalità e di sicurezza non sono più forniti. Le soluzioni possibili sono tre e se non perseguite spalancano la porta a possibili rischi di sicurezza informatica e privacy. Non fare niente è l’unica scelta sbagliata.

Autovalutazione per decisioni consapevoli

Nei casi di fine vita di un sistema operativo, gli avversari digitali effettuano subito analisi passive sul web (scansioni) per verificare l’esistenza di sistemi esposti alle vulnerabilità non aggiornate, con l’obiettivo di sfruttarle: cercano infatti di approfittare del caso in cui qualche organizzazione non si sia preparata per tempo.

Ogni organizzazione che adottava il vecchio sistema operativo se non avesse già provveduto, dovrebbe effettuare una rivalutazione dei rischi rispetto al numero dei device interessati, al tipo di dati gestiti e alla possibilità di adottare una delle soluzioni, soprattutto in relazione ai costi da affrontare rapportata al costo del danno potenziale. Ma i rischi possono riguardare sia la compatibilità degli aggiornamenti con i software aziendali pregressi, sia tempi di inattività dell’utenza, che provoca perdita di produttività. Quale che sia la condizione aziendale non esiste una scelta unica per tutti. Ogni entità deve autovalutarsi per procedere in modo consapevole e adeguato.

Le tre soluzioni

Le raccomandazioni che arrivano direttamente dalla casa madre riguardano tre possibili scelte: aggiornamento alla versione successiva del Sistema operativo Windows 11 sul proprio device, se solo se, il device è idoneo a supportare tale passaggio (e si può verificare nella sezione ‘verifica aggiornamenti’ se non è arrivata la notifica automatica); acquistare un nuovo dispositivo già equipaggiato con Windows 11 qualora il vecchio device non sia idoneo al nuovo sistema; aderire al programma di aggiornamenti di sicurezza estesi (ESU) mediante iscrizione a pagamento per ottenere il supporto per un anno (fino al 14 ottobre 2026) guadagnando tempo per decidere aggiornamenti o sostituzioni dell’hardware.

Fonte: Il Sole 24 Ore