Migrazioni, l’ultima frontiera dei trafficanti: i “motoscafi fantasma” da 120 km/h
Un video virale diffuso ad agosto, ripreso da alcuni bagnanti su una spiaggia vicino a Granada, ha mostrato un motoscafo scuro arrivare in pochi secondi fino alla riva, lasciare i migranti nelle acque basse e ripartire immediatamente. Nela confusione seguente alcuni turisti, indignati, hanno trattenuto alcuni migranti fino all’arrivo delle forze dell’ordine. Il mezzo, però, era già scomparso all’orizzonte.
Sequestri record: flotte da un milione di euro
A confermare la portata economica di questo nuovo modello operativo è stata un’operazione congiunta tra autorità spagnole ed Europol. Nel mese di agosto, sono state arrestate 14 persone legate a una rete attiva tra Algeria e Spagna. Le forze di sicurezza hanno sequestrato 15 motoscafi, dal valore complessivo superiore al milione di euro.
Le imbarcazioni, lunghe tra i 7,5 e gli 8 metri, montavano motori da 200 a 425 cavalli e raggiungevano i 65 nodi – circa 120 km/h, più veloci della gran parte dei mezzi in dotazione alle forze costiere europee. Non sorprende, quindi, che alcuni operatori della Guardia Civil definiscano questi mezzi “phantoms”, fantasmi.
Un guardacoste spagnolo, citato dalla stampa locale, racconta così le difficoltà operative:
«Non esiste un modo legale per fermarli – ha dichiarato un guardacoste – . Sono Ferrari guidate da esperti al volante, che non badano a nulla».
La Guardia Civil ha introdotto motoscafi d’intercettazione capaci di superare i 60 nodi, ma le autorità ammettono che la differenza di velocità, unita alle tecniche elusive delle reti criminali – spesso più motoscafi in contemporanea, per confondere le pattuglie – rendono l’operazione estremamente complessa. E soprattutto rischiosa: un contatto a quelle velocità potrebbe avere conseguenze fatali.
Fonte: Il Sole 24 Ore