Milano, custodia cautelare per Tancredi e Catella. Indagato Boeri
Adesso la questione centrale del dossier della procura è la presenza di una vera e propria “lobby” dell’urbanistica, come in parte già emerso nell’inchiesta sul progetto “Scalo House”, in via Valtellina, oggi sotto sequestro. Risulta inoltre nuovamente indagato anche l’archistar Stefano Boeri, per cui la procura aveva già chiesto i domiciliari accusandolo di turbativa d’asta per la scelta del progetto della Beic (la biblioteca internazionale della cultura). Il gip aveva però respinto la richiesta. In questo caso risulta solo iscritto al registro degli indagati, non ci sono richieste di custodie cautelari.
Le accuse: corruzione, falso e turbativa
Le ipotesi di reato che pendono sui sei principali indagati spaziano dalla corruzione alla falsità ideologica, fino all’abuso d’ufficio. A fare da sfondo il presunto tentativo di manipolare la legge urbanistica, attraverso emendamenti alla cosiddetta “legge Salva Milano”, elaborati per bloccare o rallentare le indagini. In questo contesto si muoveva anche Giovanni Oggioni, già arrestato a marzo scorso, accusato di aver favorito progetti edilizi in cambio dell’assunzione della figlia presso la società Abitare In. Tra il 2020 e il 2023, la figlia di Oggioni avrebbe percepito oltre 124mila euro per incarichi in quella società, senza alcuna dichiarazione di conflitto d’interessi da parte del padre, allora membro attivo della Commissione Paesaggio. A Oggioni è contestato anche un contratto di consulenza con Assimpredil Ance da 178mila euro, che gli avrebbe permesso di influenzare l’approvazione di undici progetti edilizi presentati da imprese associate.
Il contesto politico e sociale
L’inchiesta colpisce Milano in un momento cruciale: alle porte dei Giochi Olimpici 2026, con investimenti pubblici e privati di ampia portata e un’agenda urbanistica carica di aspettative. La città, da laboratorio di innovazione edilizia e sostenibilità, si trova ora costretta a interrogarsi sulla trasparenza dei propri processi decisionali. L’impatto mediatico dell’indagine è già rilevante. La giunta comunale, che ha fatto della rigenerazione urbana uno dei pilastri della propria azione, deve ora fronteggiare interrogativi sulla tenuta dell’apparato tecnico-amministrativo e sul controllo delle interferenze tra pubblico e privato.
Pm Milano: «Degenerazioni Tancredi in sintonia con Sala»
L’inchiesta è destinata a proseguire. Intanto dagli atti emerge che le strategie «si traducono in accordi sempre più definiti con Unipol, Redo, Carfin, EuroMilano, LeandLease, Noods, Hines e Coima, Atm e Rfi (ferrovie) e gli altri soggetti sempre in accordo con Tancredi». Viene inoltre sottolineato «che anche il sindaco Sala e il direttore generale Malangone condividono e appoggiano le strategie di Marinoni e delle società coinvolte», e che «Tancredi, in sintonia con il sindaco, porta avati relazioni private con gruppi della finanza immobiliare per la soddisfazione dei loro interessi».
Verso gli interrogatori del 23 luglio
Il prossimo snodo sarà rappresentato dagli interrogatori preventivi davanti al gip Fiorentini. Sarà in quella sede che gli indagati potranno fornire la loro versione dei fatti e che il giudice valuterà se confermare o attenuare le misure cautelari richieste dalla Procura. Allo stato attuale, non è esclusa l’estensione del fascicolo ad altri soggetti né l’inserimento di ulteriori capi di imputazione sulla base delle risultanze degli interrogatori e delle perquisizioni ancora in corso. Nel frattempo, il dibattito pubblico si interroga su quanto il modello di sviluppo urbanistico di Milano – considerato una best practice a livello europeo – sia vulnerabile a logiche di corruzione sistemica. La trasparenza, l’etica e la legalità tornano prepotentemente al centro della discussione, mentre la città più ambiziosa d’Italia affronta un inedito stress-test reputazionale.
Fonte: Il Sole 24 Ore