Milano fashion week, giovani protagonisti tra sfilate benefiche e incontri con i buyer

Ventuno donne diverse per età, colore, provenienza geografica e vissuto. Accomunate però dall’essere pazienti oncologiche, ciascuna a un diverso stadio di tumore al seno, e dalla voglia di portare fieramente la propria bellezza e la propria storia in passerella, sotto i riflettori, vestite da alcuni tra i principali designer emergenti del momento, come Act n°1, Andreadamo, Cormio, Federico Cina, Magliano, Marcello Pipitone, Marco Rambaldi, Niccolò Pasqualetti, Vitelli, Tokyo James e Maxivive. Si è aperta ufficialmente così. ieri mattina nell’aula magna dell’Università Bocconi, l’edizione di settembre della settimana della moda di Milano dedicata alle collezioni donna per la primavera-estate 2024. L’evento I/DEAL – Cancer Breast Fashion Show organizzato da Art+Vibes e Cancer Culture, con il supporto della Fondazione Ieo-Monzino e della Fondazione piemontese per la ricerca sul cancro, è stato pensato proprio per sensibilizzare e raccogliere fondi per la lotta al tumore al seno. Ed è stato organizzato con il patrocinio di Camera nazionale della moda italiana e il supporto di Camera Moda Fashion Trust: un incipit impegnato (e molto sentito dal pubblico, che includeva gli studenti della Bocconi accalcati intorno alle vetrate per vedere lo show) per una prima giornata di eventi tutta dedicata ai talenti emergenti.

Milano Moda Graduate premia gli allievi più promettenti

Dopo la premiazione dei migliori studenti delle accademie di moda – tra cui la 22enne Chiara Balla di Istituto Modartech con la collezione “Burrnesh” e Matteo Tomaino di Ied con la collezione “Viscere sentimentali”, oltre ad Alessia Ancillotti (Istituto Marangoni) come vincitrice del YKK Prize – il vero e proprio debutto della fashion week si è tenuto, come ormai di consueto, all’inaugurazione del Fashion Hub organizzato da Camera della moda a Palazzo Giureconsulti, a due passi da piazza Duomo, aperto al pubblico fino al 25 settembre.

Il Fashion Hub torna a Palazzo Giureconsulti

Una formula ormai rodata che punta a mettere in contatto nomi emergenti internazionali con buyer da tutto il mondo, complice il supporto del ministero delle Imprese e del Made in Italy e di Ice Agenzia: la scorsa edizione, come aveva spiegato il presidente della Camera della moda Carlo Capasa, alla presentazione del calendario delle sfilate, ha registrato 16mila visitatori. Quattro i progetti di questa edizione: Designers for the planet, nell’ambito del quale otto brand internazionali presentano collezioni realizzate rispettando i principi di sostenibilità; A global movement to uplift unrepresented brands, un progetto per valorizzare la multiculturalità nella moda, con i designer BruceGlen ed eliElis; Birimian Collective, che porta a Milano tre brand dell’artigianato africano (Chez Nous, Lafalaise Dion e Renwa) e Mfw Forward che dà spazio a brand innovativi, tra cui Endelea, San Andres Milano e Futuro Remoto.

Chiara Ferragni nuovo membro del Fashion Trust

Il citato Camera Moda Fashion Trust, organizzazione no-profit nata alla fine del 2017 con l’obiettivo di sostenere la nuova generazione di designer basati in Italia, sempre ieri ha nominato Chiara Ferragni, ceo e presidente di Tbs e Chiara Ferragni Brand, nel comitato consultivo, che si occupa di tracciare le linee guida dei vari progetti dell’organizzazione. Tra le new entry ci sono poi Roberta Benaglia, ceo & founding partner In Style Capital Sgr, e Antonella Centra, executive vice president general counsel, corporate affairs & sustainability di Gucci, sempre nel Comitato consultivo. Nuovo membro del comitato esecutivo è invece Fabio Maria Damato, general manager di Tbs Crew & Chiara Ferragni Brand.

Liberatore a Lineapelle in collaborazione con 7 studenti

Giovane ma non del tutto emergente, Francesca Liberatore è stata una delle protagoniste della giornata di ieri con uno show fuori calendario realizzato in collaborazione con Lineapelle: «Abbiamo deciso di presentare nel primo giorno di fiera una collezione molto sfidante, perché i capi sono tutti fatti interamente in pelle lavorata nel distretto di Solofra, in provincia di Avellino. Nella realizzazione ho coinvolto sette studenti dell’Accademia delle Belle Arti di Brera, dove insegno», ha detto la designer e imprenditrice. Che ha sottolineato come il progetto sia stato particolarmente «interessante perché si tratta di una collezione estiva e perché oggi ci rivolgiamo a un pubblico sempre più consapevole e attento alla sostenibilità. Questi pellami sono stati realizzati al 99% con scarti alimentari che altrimenti sarebbero andati smaltiti in altro modo».

Fonte: Il Sole 24 Ore