Milano, la piattaforma che valuta i magistrati debutta tra le polemiche

Milano, la piattaforma che valuta i magistrati debutta tra le polemiche

Punti critici e perplessità

Pur vedendo delle potenzialità nello strumento, non nasconde le sue perplessità Sergio Rossetti, della giunta esecutiva centrale dell’Associazione nazionale magistrati. Per Rossetti, anche se la piattaforma mira a creare un unico contenitore per le segnalazioni, aumentando di gran lunga il senso di responsabilità dell’avvocato segnalante (per scrivere deve essere identificato e quindi utilizzerà con adeguata cautela questo strumento) «non si può nascondere che nasce in un clima estremamente delicato in cui spesso i singoli magistrati sono stati attaccati personalmente, anche da parte di esponenti politici di primissimo piano, per le decisioni di merito che hanno assunto».

Uno strumento, ad avviso di Rossetti, che, allontanandosi dalle ragioni virtuose che hanno portato alla sua istituzione, «potrebbe essere surrettiziamente utilizzato per screditare il lavoro di singoli magistrati o, comunque, per ingenerare forme di pressione anomala sull’ordinato svolgersi dell’attività giurisdizionale». Per il membro della giunta Anm, spetterà quindi all’Ordine «vagliare con estrema prudenza e accuratezza sulle segnalazioni che preverranno, cercando di mantenere questo strumento nell’alveo per il quale era stato pensato».

Priorità alla tutela delle toghe

Un compito di monitoraggio e una tutela delle toghe che il presidente dell’Ordine, Antonino La Lumia, garantisce: «Ogni segnalazione – spiega la Lumia – sarà valutata con attenzione in un’ottica di dialogo costruttivo con la magistratura». Non solo: i dati personali inseriti nella piattaforma saranno trattati nel rispetto delle norme sulla privacy.

Netto il giudizio positivo di Enrico Costa, deputato di Forza Italia. «Gli avvocati potranno scrivere segnalazioni sull’attività dei magistrati, l’Ordine potrà farle proprie e indirizzarle al Consiglio giudiziario affinché finiscano nel fascicolo delle valutazioni di professionalità (oggi positive al 99.6%) al Csm».

Fonte: Il Sole 24 Ore