
Milano, lo scenario del commissariamento del Comune. Domani il discorso di Sala in consiglio
Se le dimissioni dell’assessore all’Urbanistica di Milano Giancarlo Tancredi, su cui pende l’accusa di corruzione e una richiesta di arresti domiciliari, sono ormai date per scontate, in queste ultime ore si sta aprendo l’ipotesi di un passo indietro anche da parte del sindaco Giuseppe Sala, indagato nella stessa inchiesta sull’esistenza di una presunta lobby dell’urbanistica a Milano. Per lui le accuse sono induzione a dare o promettere utilità e falso.
Oggi per il primo cittadino è la giornata delle riflessioni, lontano dai riflettori. Domani invece è atteso il suo discorso in Consiglio comunale, dove con ogni probabilità annuncerà un rimpasto di giunta o comunque la ricerca di un nuovo nome per l’Urbanistica; ma appunto non si esclude che alla fine possa anche lui stesso rinunciare all’incarico, avviando così per Palazzo Marino una fase di commissariamento, prodromica alle elezioni.
Il Partito democratico, nazionale e locale, si è stretto intorno a lui, anche per evitare appunto l’anticipo delle elezioni, supportando il suo operato ma chiedendo al tempo stesso una fase di «cambiamento e innovazione».
Il problema politico però è rilevante, perché per un primo cittadino indagato per questioni legate all’urbanistica – sebbene non gli venga contestata la corruzione – diventa difficile tenere unita la maggioranza e prendere decisioni su temi che riguardano quello stesso settore. Milano ha infatti importanti dossier da portare a termine: la vendita imminente dello stadio e dell’area di San Siro alle squadre, il completamento delle opere necessarie per le Olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026, l’iter del Pgt, il Piano casa. Solo per ricordare i capitoli più rilevanti. Queste sono le riflessioni che sta facendo Sala in queste ore, oltre alle considerazioni personali su quanto la narrazione riportata negli atti della procura sia lontana, a suo parere, dalla realtà.
Intanto sul fronte dell’inchiesta, i due indagati più noti, l’assessore Tancredi e l’imprenditore immobiliare Manfredi Catella, ad della Coima, stanno preparando la loro difesa per il 23 luglio, giorno in cui il giudice dovrà stabilire se concedere o meno la custodia cautelare ai domiciliari richiesta dai pm (per rischio di reiterazione del reato). Catella sta preparando una memoria difensiva. Dopo l’interrogatorio, «data anche l’inopportuna diffusione a livello mediatico dei contenuti della relazione della Procura, renderemo le argomentazioni sviluppate disponibili», dice Catella.
Fonte: Il Sole 24 Ore