Missione in Antartide per studiare il clima: salpata da Trieste la rompighiaccio Laura Bassi

Missione in Antartide per studiare il clima: salpata da Trieste la rompighiaccio Laura Bassi

La missione, che tra gli obiettivi ha quello di creare una sorta di banca dati del clima attraverso la realizzazione di un archivio mondiale di campioni da ghiacciai minacciati dal cambiamento climatico, è iniziata. La nave rompighiaccio Laura Bassi, di proprietà dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, è salpata dal porto di Trieste con destinazione (l’arrivo è previsto per dicembre) Antartide, dopo un passaggio per la Nuova Zelanda.

La spedizione

«La spedizione della Laura Bassi nell’estate australe 2025-2026 si dividerà in due fasi: la prima, dedicata all’approvvigionamento della base Mario Zucchelli, inizierà a fine novembre – fa sapere Franco Coren, direttore del Centro Gestione Infrastrutture Navali dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – . Faremo poi un convoglio con la nave rompighiaccio del progetto antartico coreano, la Araon». Non solo: «Le due imbarcazioni si alterneranno lungo la rotta per supportarsi reciprocamente nella navigazione, l’appuntamento è all’inizio di dicembre al limite del ghiaccio – argomenta -. Successivamente, rientreremo in Nuova Zelanda per la seconda parte della missione, focalizzata su 5 progetti scientifici, che durerà fino ai primi di marzo».

La nave rinnovata

L’iniziativa, che si giova del riconoscimento dell’Unesco, ha tra i suoi fondatori l’Istituto di scienze polari del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isp) e l’Università Ca’ Foscari Venezia, oltre ad altre quattro istituzioni europee. A supporto del progetto anche il Programma Nazionale di ricerche in Antartide.

La nave parte con un nuovo assetto in seguito a un piano di ammodernamento e manutenzione straordinaria, realizzati grazie a uno stanziamento di 4 milioni di euro del Ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito del Fondo per l’edilizia e le infrastrutture di ricerca. A bordo, oltre alla strumentazione scientifica e ai materiali per la quarantunesima campagna del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide, saranno trasportate anche le carote di ghiaccio raccolte nell’ambito dell’iniziativa internazionale Ice Memory, guidata dalla Ice Memory Foundation. Quelle estratte nel maggio 2025 sul Grand Combin (Svizzera) e nel 2016 sul Monte Bianco (Francia). I campioni attraverseranno due emisferi con un viaggio di oltre cinquanta giorni da Trieste fino all’Antartide. «Il trasporto dei campioni in Antartide realizza un sogno sul quale abbiamo lavorato per un decennio – ricorda Carlo Barbante, professore all’Università Ca’ Foscari Venezia, cofondatore del progetto Ice Memory e vice-presidente della Ice Memory Foundation – reso possibile dal team scientifico internazionale, dalle istituzioni e dalle organizzazioni che hanno sostenuto questo impegno per le future generazioni».

Fonte: Il Sole 24 Ore