Moby-Tirrenia, all’asta per 229,9 milioni di euro 5 traghetti
Cinque traghetti in vendita a partire da 229,9 milioni di euro per chiudere la partita Moby con l’autorità della concorrenza. La società del gruppo Onorato, ha messo in vendita «volontaria non giudiziale», Moby Aki (Moby), Moby Wonder (Moby), Athara (Cin), Janas (Cin) e Moby Ale 2 (Cin).
L’esposto all’origine
Tutto era nato in seguito all’indagine avviata dall’Antitrust dopo l’operazione che aveva visto entrare in partita Aponte nel salvataggio di Moby Cin. «A seguito dell’istruttoria avviata dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato nei confronti della società e di altri operatori del settore, istruttoria originata da una segnalazione presentata da un competitor, è stato definito un quadro di impegni condivisi che consentirà di avviare una nuova fase strategica e industriale – si legge in una nota di Moby in una nota del 24 ottobre -. Gli impegni assunti da Moby S.p.A. prevedono, tra l’altro, un percorso di rafforzamento patrimoniale e di riorientamento del modello di business, che porterà la società ad azzerare il proprio indebitamento finanziario e quello verso il sistema bancario nazionale e internazionale».
243 milioni da rimborsare
L’accordo prevede il ritiro di Aponte e del finanziamento che teneva in piedi l’operazione. Un’uscita che comporta la restituzione di 243 milioni di euro. E qui entra in scena la vendita delle cinque navi. «Tale risultato sarà perseguito anche attraverso la dismissione di alcuni asset non strategici, finalizzata a garantire la massima solidità finanziaria e a promuovere un piano di sviluppo sostenibile nel lungo periodo».
Due navi in affitto
Non è comunque tutto. Perché due delle cinque navi non prenderanno altre strade del mare. «La vendita delle navi “Moby Aki” e “Moby Wonder” – si legge nel portale delle vendite – avviene nello stato di fatto e di diritto in cui esse si trovano alla data della vendita e della consegna e con obbligo per l’Aggiudicatario di contestuale stipula, con la Moby S.p.A., che diventerà locataria, di un contratto di locazione a scafo nudo per ciascuna nave della durata di anni (15) quindici ad un canone giornaliero di 15 mila euro sulla base dei termini e condizioni previsti dal formulario Bimco Barecon 2017 logicamente emendato». L’aggiudicatario si dovrà impegnare a non cambiare il nome alle navi.
Personale e collegamenti
C’è poi il nodo collegamenti e personale. «Per quanto riguarda l’occupazione, Moby conferma che l’elevata domanda di personale marittimo consentirà il riassorbimento degli eventuali esuberi derivanti dal nuovo assetto industriale all’interno del comparto, garantendo così la piena valorizzazione delle professionalità presenti sul mercato nazionale – scrive ancora Moby -. Le Compagnie collaboreranno attivamente con le organizzazioni sindacali per accompagnare questo processo nel modo più efficace e condiviso possibile». A manifestare una certa preoccupazione sono i sindacati. «Faremo un incontro a Livorno con l’associazione datoriale – dice Arnaldo Boeddu segretario Filt trasporti – perché non vorremmo ci fosse un rischio per il personale oggi in servizio. Soprattutto per coloro che non sono imbarcati ma operano a terra».
Fonte: Il Sole 24 Ore