Montagne, città e castelli: esplorazioni d’autunno in Albania

L’Albania, il Paese delle aquile, è una terra dai forti contrasti che regala molte sorprese. Apprezzata oggi, dopo il boom turistico degli ultimi anni, soprattutto per le sue coste bagnate da due mari (l’Adriatico e lo Ionio) riserva un entroterra, quasi interamente montuoso, di aspra bellezza, tra piccoli villaggi che vivono di pastorizia e gioielli architettonici come le splendide Berat e Argirocastro – città dove si fondono cultura orientale e occidentale, testimonianze dell’impero Ottomano e multiculturalità dell’area balcanica – o la bella Korca, quasi al confine con Grecia e Macedonia.

Una terra che si presta a essere esplorata anche in autunno. Località balneari arcinote della costa ionica come Saranda e Ksamil, caratterizzate da un mare cristallino, possono essere la base per escursioni all’interno, dove scoprire insieme a incredibili bellezze naturali, tra montagne e laghi, la storia di questo piccolo Paese, che non conta nemmeno tre milioni di abitanti, il 40% dei quali di fede musulmana (gli altri sono prevalentemente cattolici o ortodossi). Se non amate vita mondana, traffico – e paesaggi in alcuni casi purtroppo sfregiati da troppo cemento – meglio fermarsi a Himara, paesino sul mare, sempre sulla costa ionica, a Sud di Tirana.

Una cosa da sapere: in Albania non ci sono autostrade (solo arterie a scorrimento veloce) né una vera e propria rete ferroviaria. Il mezzo migliore per muoversi resta l’auto, anche se alcune strade, nonostante gli investimenti del governo, non sono ancora in buone condizioni. Certo, ci sono i mezzi pubblici, come i bus, ma non arrivano dappertutto e i viaggi sono molto lunghi, in rapporto alle distanze percorse. Tirana è la porta d’ingresso per chi decide di arrivare in Albania in aereo: un milione di abitanti, chiassosa e caotica, la capitale vi sorprenderà con i suoi tanti grattacieli e le sue case colorate, con una movida (se vi piace) che potete sperimentare nel quartiere Blloqu, dove un tempo risiedeva il dittatore Enver Hoxha (rimasto al potere fino alla morte, nel 1985), oggi area con caffè di design, ristoranti, negozi, hotel. Due giorni bastano per farsi una idea della città, partendo dalla famosa piazza Scanderbeg, cuore della città, e dalla Piramida, mausoleo a forma di piramide che la figlia di Hoxha volle far costruire nel 1988 per celebrare il padre.

A questo punto il consiglio è quello di noleggiare un’auto e puntare, a Sud, su Himara, magari facendo alcune deviazioni lungo il tragitto per visitare Valona, con la sua teoria di grandi alberghi affacciati sul mare. Percorrere la strada che porta a questo villaggio di mare significa testare ciò che vi aspetta sulla costa meridionale del Paese e nel suo splendido entroterra. Strade che si inerpicano sulle montagne per poi scendere, tra ripidi tornanti, verso un litorale che cela splendide baie e calette incastonate tra le rocce. Con una avvertenza, però: il governo ha rafforzato la legislazione a tutela dell’ambiente – attualmente i parchi nazionali coprono una superficie pari a quasi il 14% del totale – ma l’impetuosa crescita del turismo, unita a una ancora scarsa sensibilità verso la questione ambientale, hanno lasciato il segno. Non è raro imbattersi in cataste di rifiuti abbandonati e non mancano problemi di inquinamento dei corsi d’acqua e minacce alla biodiversità. Però qui scoprirete piccole spiagge paradisiache come quella di Gjipe, un’insenatura sabbiosa affacciata su acque azzurre, ancora protetta dal turismo di massa perché per raggiungerla è necessario percorrere un sentiero di circa quattro chilometri che parte dalla strada principale.

Ma è da Himara, circa 8 mila abitanti, che può iniziare l’esplorazione dell’entroterra, dove viaggerete tra spettacolari canyon su strade scarsamente trafficate per conoscere il più autentico volto dell’Albania. Vi imbatterete dunque in piccoli borghi spesso dotati di guest house per pernottare, immersi nella natura. Potrete raggiungere la città di Pogradeci, sul bellissimo e limpido lago Ohrid. Potrete fare tappa, poco distante, nella bella Korca, dove si produce l’omonima birra, con un centro storico caratterizzato dai tetti di ardesia, per poi puntare su Argirocastro, con il suo grande castello, le strette strade acciottolate e le case a forma di torri medioevali, cittadina dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Proprio come Berat, ultima tappa, verso il Nord e Tirana. Il primo insediamento risale al IV secolo a.C. ed è conosciuta come la città dalle finestre sovrapposte, poiché da lontano le sue case sembrano avere mille occhi. Irrinunciabile una visita al castello, lasciandosi pervadere dal senso di armonia che deriva da secoli di convivenza tra diverse comunità religiose e culturali.

Fonte: Il Sole 24 Ore