
MonteNapoleone District, presenze a +23% sul pre Covid. Stranieri in calo rispetto al 2023
Di recente via Monte Napoleone è salita sul gradino più altro nella classifica delle vie più care al mondo per gli affitti dei negozi e non a caso: il distretto – che include anche via Sant’Andrea, via Verri e via Santo Spirito, e riunisce oltre 130 marchi del lusso – ha fatto un balzo significativo in termini di presenze rispetto al pre Covid. A fotografare la crescita delle presenze nello shopping district più importante d’Italia, il MonteNapoleone District, è l’Osservatorio Digitale di Deloitte: l’anno scorso il distretto ha registrato 12,6 milioni di visitatori unici, in aumento del 23% rispetto al 2019, l’anno prima della pandemia, e del 15% rispetto al 2023.
Il picco di affluenza si conferma la Design Week, seguita dalle due fashion week donna di febbraio – quella che si apre tra poco dovrebbe portare 185 milioni di euro di indotto – e settembre e dalla Vendemmia di MonteNapoleone, a ottobre. «Siamo estremamente soddisfatti dei traguardi raggiunti e dell’apprezzamento che il pubblico, sia nazionale che internazionale, dimostra verso le vie del distretto – ha detto Guglielmo Miani, presidente del distretto -. Montenapoleone District rappresenta infatti un esempio dell’eccellenza italiana, come cuore pulsante della moda, del design e del lusso, contribuendo significativamente all’affermazione dell’attrattività di Milano».
La spesa media di 2.500 euro trainata dall’acquisto di orologi e gioielli
Secondo la rilevazione, la maggior parte dei visitatori è italiana (87% del totale), mentre le presenze straniere hanno toccato quota 800.000, in flessione del 20% rispetto al 2023. Gli americani sono in testa tra le nazionalità, con il 10% del totale, seguiti da britannici (7%), cinesi (6%) e altri europei, tra cui francesi (6%), spagnoli (6%) e tedeschi (5%). Presenti anche i turisti russi (4%) e sauditi (3%).
Secondo i dati di Global Blue sulla spesa tax free dei turisti extra Ue, nel 2024 lo scontrino medio nel Montenapoleone District è stato di 2.525 euro, oltre il doppio rispetto alla media nazionale (1.012 euro) e in crescita dell’8% rispetto al 2023, trainati dagli acquisti dei visitatori statunitensi (+18% del totale), dell’area del Golfo (15% del totale) e cinesi (12%). La spesa media è stata trainata da una maggior propensione all’acquisto di gioielli e orologi (+23% rispetto al 2023, con lo scontrino medio a 8.800 euro), pari al 25% della spesa media. In crescita del 16% anche il segmento fashion&clothing, pari al 75% del totale e con una spesa media che supera i 2.000 euro. Sebbene non siano ancora tornati ai livelli pre Covid in termini di presenze o di spesa totale, i cinesi sono i primi per scontrino medio: nel Quadrilatero è stato pari a 3.185 euro. Al terzo posto, dietro i turisti dal Sud est asiatico, ci sono i britannici, nazionalità relativamente nuova alla spesa tax free, con 2.730 euro.
La Ztl sarà un banco di prova (ma è ancora in stand by)
Un banco di prova per la tenuta del distretto saranno i due mesi dall’entrata in vigore della nuova Ztl introdotta dal Comune di Milano nelle strade comprese tra via Manzoni, via Senato, via San Damiano, corso Monforte e via Cino del Duca. La limitazione, che doveva partire il 31 gennaio scorso, non è ancora operativa perché ancora in attesa della determina di Palazzo Marino.
Fonte: Il Sole 24 Ore