Morbillo, quasi un italiano su dieci a rischio infezione

Morbillo, quasi un italiano su dieci a rischio infezione

Una fetta enorme della popolazione italiana – il 9,2% pari a quasi 5 milioni e mezzo di cittadini – non ha l’immunità al morbillo perché non ha mai contratto l’infezione o non si è vaccinata. Potrebbe dunque ammalarsi se incontrasse il virus. È il dato saliente che emerge da uno studio coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità e dalla Fondazione Bruno Kessler pubblicato dalla rivista The Lancet Infectious Diseases.

Analizzati quasi 15mila casi

Volevamo «valutare l’attuale scenario epidemiologico del morbillo in Italia», spiegano i ricercatori. Un dato fondamentale per approntare strategie contro l’infezione, soprattutto dopo la ripresa dei contagi successiva alla pandemia. Se infatti nel 2021 in Italia si erano contati appena 9 casi di morbillo, nel 2024 si sono superati i mille. Quest’anno, al 30 giugno, erano state registrate 391 infezioni. Lo studio ha analizzato i quasi 15mila casi di morbillo (con 14 morti) che sono stati notificati al sistema nazionale di sorveglianza integrata morbillo e rosolia, tra il 2013 e il 2022.

Più colpiti i bambini sotto i 5 anni

La fascia di età in cui l’incidenza dell’infezione è stata più alta in questo periodo è quella dei bambini sotto i 5 anni; tuttavia oltre la metà dei casi ha riguardato giovani adulti, tra i 20 e i 39 anni. Circa 9 infezioni su 10 hanno riguardato persone non vaccinate. Queste ultime, inoltre, sono anche responsabili dell’88,9% dei contagi secondari (cioè quelli che seguono il cosiddetto ’caso indice’ nei focolai).

Bassi tassi di vaccinazione

Lo studio, tuttavia, non ha solo fornito una fotografia del passato, ma anche dato indicazioni per il futuro, quantificando gli italiani vulnerabili all’infezione nel 2025. Si tratta del 9,2% della popolazione generale, con differenze rilevanti tra le fasce di età: negli under-20, per esempio, il tasso di vulnerabilità sale all’11,2%. Forte anche la variabilità geografica: nel caso degli under-20, il tasso di suscettibilità arriva al 18,1% in Sud Tirolo-Bolzano e al 15,8% in Calabria, mentre in Emilia Romagna si ferma al 9,3%. Numeri così alti, soprattutto tra i giovani, sono il frutto dei bassi tassi di vaccinazione degli anni passati. «In Italia, la copertura vaccinale di routine con un vaccino contenente il morbillo è rimasta al di sotto dell’80% fino al 2003», ricorda lo studio.

Fonte: Il Sole 24 Ore